San Marino. Libera: “Lavorare meno e meglio: una proposta riformista”

San Marino. Libera: “Lavorare meno e meglio: una proposta riformista”

Riduzione delle giornate di lavoro: a questo tema è dedicata una riflessione del gruppo consigliare di Libera.

“Ci sono diversi esperimenti in Europa interessanti che hanno portato a lavorare un’ora al giorno in meno, guadagnare uguale e produrre di più. I lavoratori, con il consenso dei datori di lavoro, hanno ottenuto la settimana corta con la riduzione da 40 a 35 ore.

Oggi abbiamo proposto in aula consigliare di cominciare a discutere il tema degli orari di lavoro.

Coinvolgendo i sindacati, le associazioni di categoria e le forze politiche per rivedere il modo di lavorare anche nel nostro Paese. Abbiamo proposto da tempo il part-time verticale nella PA per una migliore organizzazione e maggiore flessibilità lavorativa e ora abbiamo chiesto un confronto per iniziare ad impostare un modo diverso di lavorare.

Il principio per cui la produttività è commisurata alle ore lavorate lo riteniamo da rivedere profondamente e allora passa tutto sulla capacità di ognuno di noi di organizzarci e sulla fiducia del proprio datore di lavoro. Occorrerà uscire dalla gabbia della prestazione oraria tradizionale senza per questo rischiare di cadere nella reperibilità continua, eccessiva, senza riconoscimento alcuno.

Il rapporto deve diventare fiduciario e basato sul raggiungimento di obiettivi decisi insieme, aumentando l’autonomia decisionale del lavoratore. Non servirà più recarsi al lavoro alle 8 e finire alle 17 con una pausa di mezz’ora ma ogni lavoratore potrà gestirsi in maniera autonoma e lavorare con l’orario che preferisce naturalmente producendo risultati.

Come Libera abbiamo provato a spronare la politica, con emendamenti sul decreto n.79/2022 che sono stati però bocciati, su questi importanti temi, che stanno interrogando anche il contesto europeo soprattutto per riorganizzare la vita delle persone garantendo più tempo per la famiglia, per le attività fisiche, culturali e ricreative.

C’è forte delusione da parte nostra soprattutto verso le forze politiche che si definiscono “riformiste” in Consiglio: si è persa una opportunità importante di iniziare a ragionare di futuro, di progresso, di nuovi tempi di vita, di maggior supporto famigliare, di supporto alle politiche della natalità e all’inclusione. Peccato, Libera continuerà comunque a fare proposte innovative”.

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