“Dimezzato il decreto aiuti per gli alberghi”
Che tirasse una brutta aria per il decreto si era capito dalla mattina e dalle parole dei protagonisti di questa lunga giornata, per la maggioranza in particolare, di discussione sul provvedimento aiuti per gli alberghi. Si è attaccato coi distinguo su quali alberghi dovessero beneficiare del provvedimento, prima dai tre stelle in su e poi amplia- to anche agli altri. Poi sulla questione della retro- attività della ristrutturazione dei mutui già concessi, saltata per un emendamento e con essa saltato pure il punto qualificante del provvedimento. La Dc che è andata sotto, isolata sull’un emendamento presentato da Rossano Fabbri di Alleanza Riformista gruppo misto di maggioranza, total- mente abrogativo dell’articolo 2 del decreto. Sconfessato il Segretario Pedini Amati che fin dall’inizio del dibattito aveva fuori dai denti dichiarato il serpeggiare di giochini e dispetti politici. Alla mattina Emanuele Santi, di Rete, aveva detto: “La decisione più saggia è di rinviare il decreto si rischia di fare un pastrocchio se portiamo emendamenti e non siamo sicuri neanche di quello che stiamo scrivendo e rischiamo anche con l’apertura ad altri operatori economici e con i mutui pregressi che il decreto sia inapplicabile”. Il Segretario Federico Pedini Amati aveva risposto amareggiato: “Torno indietro, mi sembra che non siamo più tutti d’accordo. Prima non c’erano tutti questi distinguo”. E ancora: “Dovrei prendere atto che ci sono imboscate qua dentro, io sarei per andare avanti, ci siamo spiegati in tutto, perché i 2 stelle non rientrano e ci eravamo detti che l’importo andava bene, adesso ci fermiamo perché abbiamo un pensiero nuovo”. Eppure, “In 4 anni di questa maggioranza e di questo governo neanche un euro è stato investito nel settore turistico- fa notare- siamo un Paese che si fonda per 19% del suo Pil del turismo e voi venite a fare il giochino del ritiro” (…)
Articolo tratto da L’informazione