Lesioni e minacce con il coltello in una lite a San Marino, condannati due fratelli

Lesioni e minacce con il coltello in una lite a San Marino, condannati due fratelli

Rassegna stampa – Lite, lesioni, minaccia con un coltello. Due condanne. L’episodio dell’aprile del 2021 vide due fratelli aggredire a calci e pugni un ragazzo che aveva preso le difese di alcune ragazze che stavano infastidendo

ANTONIO FABBRI – Due fratelli, dopo aver infastidito delle ragazze, prendono a botte un giovane che le aveva difese. Sono così finiti a giudizio con l’accusa di lesioni personali aggravate, porto abusivo di arma propria, detenzione di stupefacenti e minaccia aggravata dall’uso di un coltello. Di queste accuse hanno dovuto rispondere ieri davanti al giudice Adriano Saldarelli, processati in contumacia, S. J. e G. B., di 32 e 27 anni residenti nel circondario.

Dalle ricostruzioni fatte in udienza è emerso che nell’aprile del 2021, nei pressi del bar Crema Cacao di Dogana, i due stavano dando fastidio a delle ragazze. Era intervenuto un giovane che ne aveva preso le difese e chiesto ai due di smettere di infastidirle. Per tutta risposta i due fratelli lo avevano aggredito con calci e pugni, causando alla vittima lesioni curate dal pronto soccorso e giudicate dai medici guaribili in 25 giorni. Automaticamente è scattata la denuncia per lesioni colpose, per la quale si procede d’ufficio quando queste hanno una prognosi superiore a dieci giorni. Nella circostanza avevano causato lesioni guaribili in cinque giorni anche ad un’altra ragazza e un’altra ancora era stata minacciata da uno dei due con una frase del tipo “noi non facciamo distinzione tra ragazzi e ragazze”, mostrandole un coltello con una lama di 19 centimetri e considerato pertanto arma propria.

Nella circostanza le forze dell’ordine intervenute, sotto un sedile dell’auto sui cui i due stavano viaggiando, hanno rinvenuto anche della marijuana. Tutti fatti che, secondo il procuratore del fisco Giorgia Ugolini, sono risultati provati nel corso del dibattimento e per i quali ha chiesto per entrambi gli imputati, la condanna complessiva a un anno e nove mesi oltre alla confisca di quanto sequestrato, ovvero la droga e il coltello.

L’avvocato difensore d’ufficio Marco Berardi ha per contro distinto le posizioni dei due fratelli relativamente ai singoli capi di imputazione. Per quanto riguarda le lesioni, ha chiesto di riqualificare l’imputazione in rissa. Quanto al porto abusivo di arma propria, avendo ammesso il solo S. che il coltello era il suo, ha chiesto per lui l’assorbimento nell’imputazione di lesioni aggravate, mentre per il fratello G. l’assoluzione.

Quanto al capo relativo alla detenzione di stupefacenti, il difensore ha chiesto l’applicazione, per la prima volta, del nuovo articolo di legge, approvato a dicembre scorso, sulla detenzione di modica quantità di stupefacente, che prevede la contravvenzione e non la prigionia qualora si sia trovati in possesso di un quantitativo di droga leggera inferiore a 3 grammi, come nel caso discusso. Ha infine chiesto l’assoluzione anche per le minacce, non essendo chiaro, per la difesa, chi le avesse proferite

Il commissario della legge Saldarelli, dopo la camera di consiglio, ha condannato S. J. B. complessivamente a un anno e mezzo di prigionia per le lesioni e per il porto abusivo di arma propria, mentre lo ha assolto perché non consta del reato in genere dalla detenzione della modica quantità di marijuana e perché insufficienza di prove dalle minacce. Per il fratello, condanna a 9 mesi per le lesioni e assoluzione da tutti gli altri capi di imputazione. Disposta anche la confisca delle cose sequestrate e l’incameramento della cauzione pagata.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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