San Marino. Lo scontro tra animalisti e cacciatori finisce in tribunale

San Marino. Lo scontro tra animalisti e cacciatori finisce in tribunale

Lo scontro tra animalisti e cacciatori finisce in tribunale

ANTONIO FABBRI – Nell’ottobre del 2019 nella zona delle Capanne, si era innescata una protesta da parte di alcuni residenti affiancati da degli attivisti animalisti italiani, contro la caccia in quella zona. Si era arrivati ad un diverbio con i cacciatori era intervenuta anche la Guardia ecologica e la Guardia di Rocca. Erano volate parole grosse e gli attivisti avevano inscenato anche una protesta facendo rumore con padelle coperchi e dissuasori acustici per allontanare la selvaggina.

All’epoca attraverso #SanMarinoControLaCaccia da Fiorentino Francesca Verducci aveva lanciato una campagna che spinse anche alcuni attivisti del movimento italiano MAC a salire sul Titano a darle sostegno. La vicenda, dopo tre anni e una iniziale archiviazione, in seguito alla denuncia di alcuni cacciatori, è finita in tribunale. . Ieri la prima udienza con Francesca Verducci ed altri quattro attivisti italiani accusati di ingiuria e violenza privata. Il processo si è aperto davanti al commissario della Legge Simon Luca Morsiani. Si sono costituiti parti civile cinque cacciatori difesi dall’avvocato Daniele Cherubini, ma la Federcaccia come ente non è stata ammessa. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Enrico Carattoni e Fabrizia Casadei, la Verducci, e dall’avvocato Marco Giancarlo Rossini gli altri.

Ieri mattina sono stati sentiti diversi testimoni: agenti della Guardia di Rocca e Guardie ecologiche. E’ finora emerso come non ci siano stati effettivamente atti di violenza, ma piuttosto di disturbo e come le offese, quando la situazione era calda, fossero reciproche. Il punto che è emerso, comunque, è quello della attività venatoria vicino alle abitazioni e dei pallini che a volte arrivano sui terrazzi o contro le case. Quindi la regolarità delle distanze e anche come vengono trattati gli animali. Insomma, di fronte ci sono due convinzioni: quella dei cacciatori e quella di chi è contro la caccia. Posizioni che difficilmente troveranno una conciliazione in aula. Il processo si dovrà tuttavia limitare a verificare se vi sia stata violenza per impedire l’attività venatoria e se vi siano state ingiurie.

Il processo proseguirà il prossimo il 4 novembre con l’audizione di altri testimoni.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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