Gestioni rifiuti a San Marino, ennesimo dietrofront: si torna al porta a porta su tutto il territorio

Gestioni rifiuti a San Marino, ennesimo dietrofront: si torna al porta a porta su tutto il territorio

Rifiuti, con l’ennesimo dietrofront si dovrebbe tornare al porta a porta. Approvato nell’ultimo Consiglio un odg che impegna il governo a estenderlo in tutta la Repubblica

ANTONIO FABBRI – La notizia è passata un po’ in sordina ma, visti gli scontri che ci sono stati a inizio legislatura, è sicuramente degna di nota. Una notizia che segna un nuovo dietrofront della segreteria al Territorio.

Va comunque dato atto di una intenzione di riconsiderare la gestione della raccolta rifiuti e, non è escluso, ritornare sui propri passi. Va dato atto, certo, ma considerando che si sono persi oltre due anni dietro a improbabili efficienze delle isole ecologiche, ingenti spese in cassonetti nuovi ma subito danneggiati perché non compatibili con i mezzi di raccolta, favoleggiamenti su cassonetti intelligenti e quant’altro. Risultato è che la raccolta non è migliorata, anzi forse peggiorata, anche a livello di costi, vista la mancata chiarezza politica nel seguire una linea e la impossibilità, quindi, di programmazione.

Così la notizia è che il segretario Stefano Canti pare tornare sui propri passi e sulle proprie convinzioni, così come la maggioranza che aveva a testa bassa, Rete compresa, sostenuto l’impraticabilità del porta a porta su tutto il territorio.

Il cambio di rotta arriva dall’approvazione nell’ultima seduta dello scorso Consiglio, il 2 dicembre, dell’ordine del giorno presentato da Libera che impegna “il Congresso di Stato ad estendere il sistema di raccolta dei rifiuti mediante il sistema porta a porta su tutto il territorio sammarinese e per disporre che venga convocata entro gennaio 2023 la Commissione Consiliare Permanente IV per audire il Presidente del CdA e il Direttore dell’AASS sulle attività dell’Azienda medesima in particolare sulla gestione dei rifiuti, unitamente al Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente e al Segretario di Stato con delega ai Rapporti con l’AASS”.

L’odg è stato approvato con l’unanimità dei voti dei presenti in Consiglio, 32 in quel momento, e con  il parere favorevole del Segretario di Stato al territorio Canti.

Un parere favorevole che suona anche come una ammissione di avere imboccato la strategia sbagliata fino adesso, nonostante da subito e da più parti venisse fatto notare. L’odg approvato, infatti, in premessa recita: “Considerate le criticità emerse nella gestione dei rifiuti e sul rallentamento che ha subito il progetto di implementazione della raccolta differenziata attraverso il metodo del “porta a porta”; considerati gli impegni presi, verbalmente, dal Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente Stefano Canti in merito alla riduzione importante nella produzione di rifiuti perseguendo gli obbiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite SDGs; considerata l’importanza di addivenire, sempre più rapidamente, ad un sistema di calcolo della tariffa dei rifiuti con la cosiddetta “tariffa puntuale”, legandola alla reale produzione di rifiuti di ogni singola utenza e delle famiglie, mentre oggi è tarata in base al consumo di energia elettrica dell’abitazione”, il Consiglio grande e generale impegna di fatto il governo a cambiare la linea fino adesso tenuta in ambito di raccolta dei rifiuti.

Non è cosa da poco, visto l’incaponimento iniziale nel voler smantellare la raccolta “porta a porta” che, nei Castelli dove è in vigore, ha portato come noto a oltre il 70% di differenziazione dei rifiuti.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo 

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