Verso l’Ue senza sapere
MARINO CECCHETTI – Corriamo verso l’Associazione alla Unione Europa (Ue) senza conoscere bene nemmeno come siamo messi al nostro interno. Ancora ci mancano, ad esempio, i dati completi dell’ultimo censimento, quello del 2009, effettuato, fra l’altro, senza la rilevazione delle proprietà immobiliari. Tanto che la patrimoniale ha gravato di fatto sugli ‘sprovveduti’ che a catasto continuano – onestamente – a figurare con nome e cognome.
Stiamo pastrocchiando sulle residenze. Personaggi – tipo quelli implicati nel Conto Mazzini – hanno lucrato fino a 600mila euro su una sola residenza, tanto era alto il suo valore anche economico fino a pochissimi anni fa. Adesso non si capisce più bene cosa comporta essere residente. Potrebbe bastare stare qui, in Repubblica, solo 183 giorni all’anno come a Malta, per sfruttarne i benefici fiscali.
Noi non siamo Malta. Malta è un’isola, per giunta situata ai margini della Ue, per giunta membro della Ue e con una forza rappresentativa tale da esprimere il Presidente del Parlamento Europeo. Noi in comune con Malta abbiamo avuto solo – anni fa – un esperto in cose europee, poi non confermato né dal Titano né da La Valletta.
A complicare ancora la situazione potrebbero arrivare novità sulla cittadinanza, un tempo regolata da norme molto rigide come avviene, ad esempio, nel Principato di Monaco. C’è chi preme perché si possa acquisirla, la cittadinanza sammarinese, senza rinunciare a quella d’origine. Detta innovazione, messa in risonanza col nuovo modo di intendere la residenza, ci potrebbe far crescere di numero magari – buttiamo là – fino a centomila e oltre.
Proprietà immobiliari, residenza, cittadinanza sono materie delicate. Trattate, in passato, con tantissima attenzione e prudenza.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 21
