San Marino. Maxifrode promoter: zio e nipote. Simone Mascia, Corriere Romagna San Marino

San Marino. Maxifrode promoter: zio e nipote. Simone Mascia, Corriere Romagna San Marino

Simone Mascia di Corrirere Romagna San Marino: L’esercito dei promoter in nero.
Scoperto della Finanza dopo due anni di indagini un tesoro sottratto allo Stato. Confiscati beni immobili, quote societarie e conti correnti per 10 milioni /
Maxi frode: quattromila lavoratori irregolari /

Raggiro milionario da Santarcangelo: “assunzioni” sul Titano e fatture false. Denunciata 73enne

I due riminesi che
hanno ideato il
meccanismo
dovranno rispondere
di truffa allo Stato
e frode fiscale

«Abbiamo fatto luce su
un raggiro articolato
che poteva andare
avanti per anni ed era
di una portata che ha
pochi precedenti»

RIMINI. Procuravano
migliaia di lavoratori irregolari
da destinare in
prevalenza ai supermercati,
sparsi in tutta Italia.
Un esercito di 3.700 persone,
la maggior parte dei
quali promoter, presi per
pubblicizzare i prodotti
tra scaffali e corridoi dei
market; tanti anche quelli
arruolati e mandati dietro
il bancone, a svolgere
le mansioni più diverse.
Tutti, comunque, uniti
dallo stesso minimo comune
denominatore: erano
retribuiti da una società
sammarinese, creata
in modo fittizio da
un’altra di Santarcangelo,
per eludere il fisco e
sottrarre milioni e milioni
di euro.

Le menti del raggiro:
73enne e nipote
. Un giro
vorticoso di denaro, pseudo
assunzioni, contributi
non versati e fatture inesistenti,
che la Guardia di
finanza ha bloccato nei
giorni scorsi dopo due anni
di meticolose indagini,
mettendo così fine al maxi
raggiro architettato da
due riminesi: una 73enne
e suo nipote 40nne. Entrambi
denunciati per
truffa ai danni dello Stato
e frode fiscale. L’autorità
giudiziaria ha poi disposto
il sequestro di case,
capannoni, conti correnti,
quote societarie per un
valore di 10 milioni di euro.

Inizio delle indagini. Le
cifre che ruotano attorno
al l’operazione sono però
ben più consistenti. La
conferma arriva direttamente
dal comandante
provinciale delle Fiamme
gialle delle Marche,
Gianfranco Carozza. Da
un normale controllo effettuato
nel 2010, ad Ancona,
è infatti partita l’indagine.
Più precisamente
in un’importante società
che si occupa di produzione
e vendita di pane:
all’interno dei vari punti
vendita erano stati trovati
alcuni dipendenti inquadrati
come promoter
e stipendiati da una società
esterovestita del Titano,
legata a un’altra, con
sede a Santarcangelo, il
cui compito era quello di
emettere fatture false
(…)

 

 


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