San Marino. Napolitano, il cordoglio di Libera: “Un grande uomo, fermo e convinto nei propri principi”

San Marino. Napolitano, il cordoglio di Libera: “Un grande uomo, fermo e convinto nei propri principi”

Il gruppo consigliare di Libera esprime il proprio cordoglio per l’ex Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, recentemente scomparso.

Il primo decennio del 2000 è stato particolarmente difficile per la Repubblica di San Marino. Le politiche scellerate degli anni ‘90 di chi ha voluto basare lo sviluppo sui segreti bancario e societario, avevano piegato l’economia del Paese a mero centro di interessi poco chiari e a nulla valevano i richiami degli organismi internazionali che chiedevano un cambio di rotta nella politica economica sammarinese.

Le mancate risposte date all’Ocse che già dal 2001 aveva avvertito San Marino delle conseguenze che si sarebbero manifestate se non si fosse adeguata agli standard internazionali in materia finanziaria e fiscale, il rifiuto del 2006 della firma per lo scambio di informazioni con la vicina Italia, non potevano che condurre il Paese all’isolamento e al suo inserimento nelle black list. Fu l’inizio di una crisi di cui oggi paghiamo le conseguenze con un sistema finanziario in grave difficoltà e un debito pubblico in crescita esponenziale.

Dall’inizio del secondo decennio del 2000 qualcosa cambiò e grazie all’insistenza di chi si era sempre battuto per la trasparenza del sistema, attraverso l’abolizione della politica dei segreti e per l’avvicinamento all’Europa, iniziò un lento, difficile percorso di recupero della dignità del ruolo della Repubblica sulla scena internazionale.

Le difficoltà però continuavano a manifestarsi in quanto gli apparati, pubblici e privati, non credevano nell’efficacia dei cambiamenti reali che si erano concretizzati a San Marino e nonostante l’uscita dalle black list i rapporti, in particolare quelli economici, restavano confinati nel limbo della sfiducia.

Fu il Presidente Giorgio Napolitano nel 2014, con il suo viaggio ufficiale a San Marino a certificare il definitivo cambio di passo che eravamo riusciti a realizzare.

A Napolitano la Repubblica di San Marino deve tanto, perché, nonostante le difficoltà che si dovevano ancora affrontare e il livello di credibilità ancora non recuperato, decise di sugellare con la sua visita di Stato l’avvio di un clima nuovo delle relazioni, assumendosi i rischi di errori strategici e di decisioni controverse che la politica sammarinese avrebbe ancora potuto adottare.

Fece un gesto di grandissima fiducia e trasmise agli apparati europei il coraggio di riallacciare i rapporti facendo uscire il nostro Paese dall’isolamento.

A Giorgio Napolitano e al suo coraggio i sammarinesi devono tanto, perché sebbene ancora lungo e difficile, il percorso verso un nuovo Paese lo si è potuto finalmente intraprendere aiutati da una coscienza sociale che, facendo tesoro degli errori, oggi non accetta più di introdurre norme che potrebbero danneggiare l’immagine della Repubblica.

Un grande uomo, moderato nelle azioni e nelle parole, ma fermo e convinto nei principi di eguaglianza e solidarietà che la sinistra è chiamata sempre a difendere, Giorgio Napolitano è per noi punto di riferimento imprescindibile per affermare la prevalenza del suo modo di fare politica.

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