San Marino. Norma amministratori/soci, Osla: “Va a minare l’esistenza di migliaia di aziende”

San Marino. Norma amministratori/soci, Osla: “Va a minare l’esistenza di migliaia di aziende”

“È necessaria un’ulteriore e sostanziale modifica per non minare l’esistenza di migliaia di aziende e l’insediamento di nuove realtà imprenditoriali”.

Lo chiede l’Organizzazione sammarinese degli imprenditori, che in una nota, tra le altre cose, sollecita le istituzioni di San Marino a “valutare l’impatto negativo della norma amministratori/soci sull’iniziativa imprenditoriale privata che rappresenta il motore di sviluppo dell’economia di un Paese per la creazione di nuovi posti di lavoro”.

L’associazione di categoria, “pur esprimendo apprezzamento per il disponibile confronto in corso con la segreteria di Stato competente”, esprime, come già evidenziato negli incontri, “ferma contrarietà rispetto all’impostazione complessiva del combinato disposto della norma sugli amministratori e soci di società di capitali e della riforma pensionistica al riguardo, per il grave impatto che avrà su migliaia di aziende di San Marino e in particolare sulle piccole medie imprese che rappresentano oltre il 95% dell’economia sammarinese”.

L’ultima modifica, apportata con il decreto n. 38 del 3 marzo 2023, “non ha accolto gran parte delle richieste dei rappresentanti delle piccole medie imprese con conseguente aggravio di costi a carico delle aziende in un momento certamente non facile caratterizzato da una crescente inflazione che ha portato all’innalzamento dei prezzi, dell’energia e del costo del lavoro dovuto all’aumento dei contributi previdenziali obbligatori, all’adeguamento degli stipendi dei lavoratori che impattano esclusivamente sulle aziende senza alcuna contropartita riconosciuta in termini di sgravi contributivi e fiscali in favore dei datori di lavoro”.

E non è finita qui: “Non riteniamo utile una ingerenza simile del legislatore nel mondo dell’impresa, infatti, imporre un livello retributivo minimo ai dipendenti totalmente scollegato dalla mansione effettivamente svolta non è accettabile né in termini economici né giuridici. Inoltre, vietare la solidarietà famigliare alle imprese di capitali e consentirla alle imprese individuali rappresenta una discriminazione insostenibile. Parliamo di aziende, che contribuiscono al mantenimento dello stato sociale di questo Paese attraverso imposte dirette, contributi e monofase, di cui il bilancio dello Stato non può fare certamente a meno”.

“Mentre il mondo occidentale che ci circonda, a partire dalla vicina Italia, introduce provvedimenti che vanno ad incentivare l’apertura di nuove attività comprese quelle di piccole dimensioni, San Marino sembra voler soffocare lo spirito imprenditoriale che è stato il motore per il benessere diffuso dagli anni ’60 ad oggi – manda a dire l’Osla -. Diverse linee di intervento già da diversi anni or sono, purtroppo vanno in questa direzione come se il legislatore di turno non si rendesse conto del contesto economico in cui fa calare determinate scelte; un contesto che come nella vicina Italia è rappresentato dalla stragrande maggioranza dalle piccole medie imprese e dai lavoratori autonomi”.

In questo modo, quindi, “si va a colpire non qualche azienda bensì la struttura portante della nostra economia che riguarda indifferentemente tutti i settori di attività che hanno sempre garantito una differenziazione fondamentale per reggere l’urto di crisi settoriali come quelle che hanno colpito il nostro paese negli ultimi anni”.

Osla, dunque, chiede al governo di “non proseguire sulla strada intrapresa per evitare effetti irreversibili sia sulle aziende esistenti che sull’appeal del nostro Paese con riguardo a nuovi insediamenti e alla creazione di nuovi posti di lavoro”.

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