San Marino. Partito il processo agli ex vertici di Banca Centrale e a Confuorti

San Marino. Partito il processo agli ex vertici di Banca Centrale e a Confuorti

Tre i filoni contestati: Caso titoli, commissariamento Asset e successivo assorbimento in Carisp, prestito Leighton

ANTONIO FABBRI. Iniziato ieri il processo scaturito dal famigerato “caso Titoli” che, oltre alla vicenda legata appunto dei Titoli Demeter, vede altri due filoni: quello relativo al commissariamento di Asset Banca e assorbimento in Carisp e quello che tratta della mancata restituzione a Cassa di Risparmio del cosiddetto “prestito Leighton Holding” da 13,5 milioni di euro.

Ieri, dunque, il caso è arrivato in aula dopo che in una prima fase era stato per buona parte archiviato. Tra l’altro era stato lasciato fuori dal novero degli imputati della prima archiviazione, Francesco Confuorti, che non compariva neppure tra gli indagati in prima battuta. E non c’erano rinvii a giudizio neppure per la vicenda Asset e per il caso Leighton. All’archiviazione di gennaio 2021 era seguita l’impugnazione delle parti civili all’epoca costituite. Archiviazione accompagnata da una  forte polemica pubblica, in particolare in sede politica, in Consiglio, affiancata dagli esiti della Commissione di inchiesta. Il giudice di appello David Brunelli aveva quindi accolto il ricorso a giugno 2021 e ordinato di riformulare i capi di imputazione; disporre eventuali approfondimenti istruttori e valutare la possibile separazione dei procedimenti riassegnando la titolarità dei fascicoli ad altro inquirente. Così è stato e si è giunti alla udienza di ieri, nella quale sono riuniti due fascicoli, con una parte ancora in istruttoria e ancora con qualche distinguo sui capi di imputazione. Distinguo emersi già ieri in udienza in attesa di affrontare le questioni preliminari che, c’è da aspettarselo, saranno complesse.

I numeri e il disagio dell’aula La prima cosa ad impressionare nel processo su questo caso, sono i numeri e, con essi, il disagio dato dalla inidoneità dell’aula ad ospitare un processo di questa portata. Avvocati stipati letteralmente gomito a gomito; addirittura qualcuno si è dovuto sedere nei posti del pubblico senza neppure potersi appoggiare ad un tavolo con le proprie carte; malfunzionamento dei microfoni; impossibilità di fatto di interloquire tra assistiti e legali o tra legali in maniera relativamente riservata; numero di persone effettivamente sovrabbondante per le dimensioni dell’aula. Insomma, disagi logistici non trascurabili per i quali non sarebbe peregrino che, magari, l’Ordine degli avvocati formulasse una istanza al Dirigente del tribunale perché venga predisposta, per processi di questa entità, una soluzione alternativa, come peraltro già avvenuto in passato. D’altra parte si sono contati, ieri, 29 avvocati, tra difensori degli imputati e parti civili, più i due Procuratori del fisco, gli imputati – ieri ne erano presenti 2 (Venturini e Mularoni) dei 12 rinviati a giudizio ma potenzialmente potrebbero esserci tutti -; poi l’attuario, la segretaria, ovviamente il giudice, più i praticanti, il pubblico; insomma, tra le 45 e 50 persone presenti e aula stracolma.

Gli imputati e le parti civili L’udienza di ieri, davanti al Commissario della Legge Vico Valentini, si è aperta con l’appello degli imputati e dei relativi avvocati: Lorenzo Savorelli, l’ex direttore di Banca centrale, difeso dagli avvocati Maria Antonietta Pari e Francesco Maresca; Filippo Siotto ex membro del Coordinamento della vigilanza (Covig) di Banca Centrale, difeso dagli avvocati Caterina Filippi e Luca Maggiora; Mirella Sommella, ex Covig di Bcsm difesa dall’avvocato Simone Menghini difensore anche di Emilio Gianatti, ex vice direttore BancaCis; Mario Fabiani, all’epoca consulente di BancaCis, difeso dall’avvocato Carlo Biagioli; Daniele Guidi, ex direttore generale di BancaCis difeso dall’avvocato Fabio Federico e dall’avvocato Chiara Taddei, ieri sostituita dall’avvocato Mara Renzini; Marco Mularoni, ex vice direttore di BancaCis, difeso dagli avvocati Federico Fabbri Ercolani e Roberto Bancaleoni; Francesco Confuorti della Advanced Financial difeso dall’avvocato Maria Antonietta Pari assieme a una collega italiana; Ugo Granata ex membro del Covig di Bcsm difeso dall’avvocato Paride Bugli; Roberto Venturini, all’epoca commissario straordinario di Asset Banca, difeso dagli avvocati Alberto Selva e Massimiliano Iovino; Raffaele Mazzeo, ex vice direttore di Bcsm e membro del Covig, difeso dagli avvocati Massimiliano Rosti e Giuseppe Gerbino; Roberto Moretti, ex direttore di Bcsm difeso dagli avvocati Gianna Burgagni e Paola Rubini. Quindi, imputato persona giuridica, Sga (Società di gestione degli attivi) ex Banca Cis, difesa dall’avvocato Francesco Mazza. Sga che ha però una veste duplice e la sua posizione dovrebbe, visti i precedenti recenti e l’interpretazione del Collegio Garante della legge sulle risoluzioni bancarie, mutare casacca diventando da imputata a parte civile. A proposito di parti civili, hanno chiesto di costituirsi Banca Centrale, con gli avvocati Tania Ercolani e Filippo Cocco; l’Eccellentissima Camera con gli avvocati Sabrina Bernardi, Simona Ugolini affiancate dall’avvocato Moreno Maresi; Cassa di Risparmio con gli avvocati Alessandra Greco ed Emanuele Nicolini; gli azionisti, 47, e la persona giuridica di Asset Banca, con gli avvocati Rossano Fabbri e Alessandro Stolfi.

Alle richieste di costituzione di parte civile si sono opposti i legali degli imputati. I motivi dell’opposizione sono individuati, in particolare per gli enti pubblici, in una duplicazione di richiesta del danno, visto che l’Eccellentissima Camera figura direttamente come parte civile, ma è anche socio di maggioranza di Bcsm, socio unico di Carisp e proprietario al 100% di Sga. Inoltre, hanno rilevato le difese, che Bcsm ha già intentato causa civile per i medesimi fatti contro alcuni imputati e questo sarebbe ostativo alla costituzione in sede penale. L’interlocuzione sui punti tra le parti proseguirà, comunque, per via cartolare attraverso memorie scritte in vista della prossima udienza nella quale il giudice dovrà sciogliere la riserva.

Le imputazioni Quanto ai fatti contestati, legati dunque all’operazione dei titoli Demeter, al commissariamento di Asset Banca e alla vicenda del prestito Leighton, gli imputati devono rispondere a vario titolo di amministrazione infedele, rivelazione di segreto d’ufficio, abuso di autorità e bancarotta. Nell’ambito delle richieste di costituzione di Parte civile la Procura fiscale, rappresentata da Roberto Cesarini e Giorgia Ugolini, ha espresso parere favorevole.

Il Pf Cesarini ha poi anticipato una richiesta che nella prossima udienza farà in sede di questioni preliminari: una riqualificazione del reato contestato, per alcuni imputati, in malversazione del pubblico ufficiale.

Una richiesta che, se accolta, vedrebbe la previsione di una potenziale pena più elevata per alcuni, con tempi di prescrizione più lunghi. Della richiesta del Pf, sulla quale il giudice ha già mostrato una certa attenzione, si tratterà comunque nella prossima udienza quando verranno discusse le questioni preliminari.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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