La casta politica della Repubblica di San Marino non pare intenzionata a far fare un salto di qualità al Paese, ridotto negli ultimi venti anni ad una pattumiera per italiani senza scrupoli.
E’ successo di tutto dopo la depenalizzazione di certi reati fiscali e societari di metà degli anni Novanta del Novecento che ha calamitato qui filibustieri da ogni dove sicuri qui -bloccate le rogatorie- di poterla fare franca dalla giustizia e di questo e degli altri Paesi.
San Marino è stato trasformato in una Terra dei Fuochi ove nascondere le peggiori nefandezze come dimostrano alcuni scandali in corso: Mps, Tercas-Banca Marche-Carife, Enav, Chalet.
E si vuole da San Marino che le cose continuino come dimostrano il dibattito a porte chiuse in Consiglio sui furfanti della banche, la non pubblicazione dei beneficiari
effettivi del sistema finanziario, il sistema delle residenze, la opacità sui redditi dei poteri forti garantita dalla riforma tributaria in corso, il mantenimento dell’anonimato societario, i ricatti incrociati fra i politici.