Giuliano Bonizzato ricorda, con piacere e gratitudine in un trafiletto su La Voce di Romagna, i suoi – antichi – trascorsi scolastici in quel di San Marino, sotto il titolo: Questo anniversario voglio festeggiarlo da garibaldino.
Causa una ‘marachella’, che costituì la goccia che fece traboccare il vaso, per continuare gli studi dovette trasferirsi a San Marino.
Fu così che, all’inizio del secondo anno di Liceo Classico, riparai, esule anch’io, tra le accoglienti braccia della Serenissima. Da allora, vivendone la vita di tutti i giorni all’interno della famiglia che mi aveva accolto e frequentando quelle dei miei compagni di classe, non ho mai cessato di amare la Repubblica di San Marino scoprendone, anche attraverso l’insegnamento scolastico equilibrato e sereno, la storia, i valori, l’identità, il sentimento vivissimo di appartenenza e soprattutto il grande spirito di Libertà che anima tutti i cittadini e che dovrebbe costituire un esempio anche per l’Italia.
Non furono pochi gli italiani che, per motivi diversi, riuscirono a completare il ciclo degli studi liceali grazie alla ‘ospitalità’ sammarinesi e questi, in massima parte, si mostrarono poi altamente riconoscenti.
Nel 150esimo dell’Unità d’Italia si sarebbe potuto ad esempio riscoprire anche questi ‘rifugiati’ alcuni dei quali incisero non poco nelle vicende del Paese, a favore del Paese.
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