Rassegna stampa – Processo 500, ascoltati i funzionari di Bcsm. Hanno dato conto di pareri contrari inascoltati dagli allora vertici su operazione vendita Cis ed erogazione di liquidità
Nuova udienza del processo 500, ieri. L’inizio previsto per la mattina è invece slittato al pomeriggio.
Il processo è quello che vede gli ex vertici di Banca Centrale imputati a vario titolo per i tre filoni di inchiesta relativi ai titoli Demeter, al prestito Leighton di Cassa di Risparmio al Cis, e la liquidazione di Asset Banca.
Le audizioni di ieri sono state incentrate sulle testimonianze degli impiegati e quadri di Bcsm, membri del Sovig (ufficio soggetti vigilati) e del Covig (coordinamento della vigilanza), oltre che del vicedirettore di Banca Centrale, Daniele Bernardi, dal cui esposto prese origine l’inchiesta.
Bernardi ha riferito di aver notato anomalie nell’operazione Demeter quando subentrò come direttore facente funzione dopo la cacciata di Savorelli.
Altri esponenti del Sovig hanno evidenziato, invece, come l’erogazione, nel 2018, da parte di Banca Centrale a Banca Cis di liquidità per circa 15 milioni di euro, in cambio di pronti contro termine, garantiti da quote del fondo Odisseo e nella proposta di acquisto da parte di Ali Turki di BancaCis, avessero espresso parere contrario. Inascoltato dall’allora direzione.
Così pure senza risposta, ha dichiarato una testimone, rimase la richiesta di spiegazioni sul perché non venissero convocati i soci Asset, che pure presentava delle criticità riscontrate anche dal Sovig, per proporre loro di ricapitalizzare.
Oggi il processo prosegue davanti al giudice Vico Valentini con una nuova udienza e l’audizione di nuovi testimoni.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo
