San Marino. Report della Commissione Consigliare Affari Esteri, 10 febbraio pomeriggio

San Marino. Report della Commissione Consigliare Affari Esteri, 10 febbraio pomeriggio

I lavori della commissione ripartono nel pomeriggio dalla presa d’atto di due accordi in ambito marittimo, la Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento da navi e la Convenzione internazionale di Nairobi sulla rimozione dei relitti, così come modificati nel corso degli anni.

Come spiega il segretario per gli Affari esteri Luca Beccari le due convenzioni “implementano il quadro delle norme per dare concreto sviluppo al registro navale della Repubblica”.
Una volta esaurite le pratiche relative a permessi di soggiorno e residenze, ecco i due riferimenti del segretario di Stato Beccari sul numero ed esito, con le motivazioni degli eventuali dinieghi, delle pratiche relative alla concessione di residenza elettiva, cinque in tutto dal 1^ febbraio 2020 al 20 settembre 2020, “tutte con esito positivo e con il rispetto di tempi e obblighi di legge”, e delle pratiche di residenza atipica soggetta a regime fiscale agevolato, 26 complessivamente da aprile 2021 a gennaio 2022 “tutte approvate rispettando obblighi e tempistiche di legge”. Sulle seconde esprime qualche preoccupazione Andrea Zafferani di Repubblica Futura.
Infine sempre il segretario di Stato Beccari illustra le linee generali di riforma delle norme in materia di nomine diplomatiche e consolari, che vanno a ridefinire requisiti di accesso, qualifiche e caratteristiche per il corpo diplomatico. “L’iter del progetto di legge non dovrebbe essere troppo lungo- sottolinea- e c’è massima disponibilità al confronto”.

Di seguito un riassunto degli interventi comma per comma

Esame, ai sensi dell’art. 1, ultimo comma, della Legge n. 13/1979 così come modificato dall’art. 1 della Legge n. 100/2012, del Protocollo del 1997 di emendamento della Convenzione Internazionale per la prevenzione dell’inquinamento da navi del 1973 come emendata dal relativo Protocollo del 1978.

Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari esteri: L’iter dell’adesione è partito nel gennaio di quest’anno ed è necessario per dare ulteriore sviluppo al progetto di implementazione del registro navale della Repubblica. Riguarda in particolare la prevenzione dall’inquinamento nell’ambito della convenzione Marpol, che è la combinazione di due trattati del 1973 e del 1978, con preciso riferimento ad alcune emissioni. Senza questa adesione la convenzione Marpol sarebbe incompleta.

Esame, ai sensi dell’art. 1, ultimo comma, della Legge n. 13/1979 così come modificato dall’art. 1 della Legge n. 100/2012, della Convenzione internazionale di Nairobi del 2007 sulla rimozione dei relitti.

Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari esteri: anche in questo caso l’iter di adesione è partito nel gennaio del 2022. E si va così a implementare il quadro normativo per dare impulso al registro navale. Rappresenta dunque un elemento propulsivo per meglio tutelare i soggetti interessati. A livello internazionale è in vigore dal 2015 per promuovere la sicurezza della navigazione e dell’ambiente marino. Dà valore al nostro registro e le navi avranno più possibilità di circolare.

Riferimento trimestrale del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, ai sensi dell’art.16- bis della Legge n.118/2010 come introdotto dall’art.19 della Legge n.94/2017, in merito al numero e all’esito delle pratiche relative alla concessione di residenza elettiva e delle motivazioni degli eventuali dinieghi.

Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari esteri: dal 1^ febbraio al 30 settembre 2020 sono state presentate tre istanze da articolo 16 bis, comma 1, lettera a, e due per il comma 6 ricongiungimento familiare, e hanno avuto esito positivo rispettando obblighi e tempistiche previste dalla legge. Si tratta di una tipologia di residenza che incontra difficoltà a essere appetibile. Il tema del deposito in denaro o dell’investimento immobiliare non legato alla possibilità di piena circolazione nell’Unione europea non diventa interessante per i cittadini extra Ue, e quelli Ue vanno verso altre forme più snelle. A mio avviso andrebbe ripensata.

Riferimento trimestrale del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, ai sensi dell’art.16- ter della Legge n.118/2010 come introdotto dall’art.69 della Legge n.223/2020, in merito al numero e all’esito delle pratiche relative alla concessione di residenza atipica soggetta a regime fiscale agevolato e delle motivazioni degli eventuali dinieghi.

Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari esteri: da aprile 2021 a gennaio 2022 sono state 26 tutte approvate rispettando obblighi e tempistiche di legge.

Andrea Zafferani, Repubblica Futura: c’è una certa preoccupazione per questo regime di residenze rispetto alla percezione mediatica. Viene promosso da studi e professionisti, ma porta a una concorrenza fiscale con l’Italia. Insomma si viene qui in Repubblica per pagare meno tasse e mantenendo una serie di interessi in Italia. L’aspetto mediatico preoccupa, è necessario qualche intervento pubblico prima che si degeneri e per evitare politiche predatorie verso l’Italia. Speriamo di non essere facili profeti”.

Manuel Ciavatta, Partito democratico cristiano sammarinese: la preoccupazione può anche essere considerata, tuttavia dai documenti risulta che la grossa parte delle richieste arriva da chi non è residente in Italia, dunque non è così negativo.

Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari esteri, replica: questa norma introduce disposizioni ampiamente diffuse. C’è interesse, ma 26 istanze sono poche, c’è modo di monitorare quanto succede. Gli sportivi che hanno preso residenza, molti erano già fuori dall’Italia. Inoltre, mentre in passato non esistevano regole, oggi c’è un quadro di trasparenza e si arricchisce la comunità con persone di esperienza e cultura.

Illustrazione delle linee generali di riforma delle norme in materia di nomine diplomatiche e consolari

Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari esteri: non si tratta di una rivoluzione, ma si pongono alcuni elementi di novità rispetto a una disciplina datata. Andiamo a regolare alcuni nuovi aspetti partendo dal presupposto che il corpo diplomatico è un elemento propulsivo all’attività di politica estera e funzionale all’azione delle relazioni esterne. Requisiti di accesso, qualifiche e caratteristiche devono essere allineate alle nuove esigenze.
Per la crescita professionale degli agenti diplomatici serve uno sforzo per garantire rotazione e interscambio, occorre introdurre principi di rotazione. Per la carriera diplomatica i regimi retributivi devono portare a una rivisitazione dei criteri. Ora c’è una convenzione che stabilisce indennità e cerchiamo di introdurre regole oggettive. Non è stato trattato nelle politiche di stabilizzazione nella Pa il tema del corpo diplomatico e ci sono alcuni diplomatici di lungo corso che non hanno ancora stabilità. C’è il tema generale di colmare alcune lacune e ridefinire alcune tipologie di incarichi: gli ambasciatori di carriera e non, e quelli a disposizione. Un altro aspetto importante: abbiamo cercato di pesare tutti gli interventi di carattere economico, per non aumentare i costi, pur comprendendo le stabilizzazioni. Così si va a ridistribuire il budget in un’ottica più funzionale.
Uno dei primi temi è proprio l’indennità diplomatica, circa 900 euro, ed è fissa, ma alcuni ambasciatori hanno più incarichi. Allora viene differenziata da chi ha un incarico rispetto a chi ne ha due o tre. Si ottiene comunque un risparmio notevole. L’indennità di sede era completamente sbilanciata rispetto al costo della vita nelle varie città: con una forma precisa di calcolo ne vengono stabilite di nuove senza incidere sulla spesa totale. Sugli avanzamenti di carriera, attualmente si verificano dopo un tot di anni e a discrezionalità del governo: si introducono dunque, oltre al requisito temporale, elementi qualificanti come l’esperienza all’estero o all’interno per chi è stato fuori. I gradi rimangono uguali, andiamo a distinguere nella fase d’ingresso tra primo e secondo segretario d’ambasciata, per evitare che non abbiano differenziazione con i primi livelli.
Con 20-25 diplomatici di carriera non si può coprire il mondo e serve flessibilità, ma viene introdotta una rotazione automatica. C’è poi il tema dell’ambasciatore a disposizione: lo diverranno gli ex agenti diplomatici di carriera, mentre quelli attuali diventeranno inviati straordinari con alcuni compiti precisi, come la partecipazione a eventi straordinari.
Occorre intervenire sulle stabilizzazioni, si tratta di sei persone che svolgono da molto tempo attività diplomatica. Due diplomatici del dipartimento Affari esteri, e quattro all’estero, due dei quali a contratto. Con questa legge si agisce similarmente a quanto avviene nella Pa.
Con questa riforma non si aumentano sensibilmente i costi generali del corpo diplomatico: oggi sono 28 i funzionari diplomatici, 22 a carriera e sei non stabilizzati. Rispetto a un budget di 1,8 milioni di euro, la spesa aumenta di 24.000 euro. Il progetto di legge è stato scritto e ho fatto un confronto interno al Dipartimento: darà maggior lustro al corpo diplomatico, anche se non tutti saranno contenti. È molto bilanciato, dalla formazione alla flessibilità sui familiari. Quest’anno abbiamo assunto sei nuovi diplomatici, non c’è la corsa a fare i concorsi. Il corpo diplomatico è una risorsa fondamentale, la politica estera non esisterebbe senza.

Paolo Rondelli, presidente, Rete: vedo positivamente questo percorso per avere vissuto n prima persona molti passaggi e problemi, tra cui quello dell’assistenza sanitaria. Sulla stabilizzazione, ci sono ragazzi da 17 anni precari, professionalità valide. Occorre proiettarsi verso un aggiornamento del nostro vivere la diplomazia, investire risorse giovani, con un occhio di riguardo per le donne. Al di là degli aspetti economici, l’idea di avanzamento di carriera è estremamente importante, mentre la rotazione è un immenso arricchimento professionale. Sono pienamente a supporto di questa iniziativa.

 

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