San Marino. Resoconto Consiglio Grande e Generale 21 marzo 2022

San Marino. Resoconto Consiglio Grande e Generale 21 marzo 2022

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 15-21 MARZO

– LUNEDI’ 21 MARZO –

+++La sessione consiliare di Marzo si conclude con l’approvazione all’unanimità del Codice di condotta per i membri del Consiglio Grande e Generale” e dell’Ordine del giorno in favore dell’elaborazione di un Codice di condotta analogo dei Segretari di Stato+++

Il Consiglio Grande e Generale inizia in tarda mattinata per consentire all’ufficio di Presidenza un ultimo confronto sul Codice di condotta da approvare.
La seduta si apre con l’annuncio da parte di Rf del ritiro dell’Ordine del giorno al comma 22, ritenuto ormai non attuale, che richiedeva un riferimento in Commissione consiliare IV sull’assegnazione al Dott. Francesco Bevere dell’incarico di Direttore Generale dell’Iss. Come spiega il capogruppo Nicola Renzi, l’Odg era stato presentato da tempo e non è stato possibile discuterlo prima che Bevere fosse nominato in capo all’Iss. “Siamo anche convinti abbia necessità di tempo per lavorare, non volevamo fare una imboscata- motiva Renzi- Per  due mesi da oggi attenderemo i risultati, sperando che  la Sanità possa andare verso miglioramenti, se così non fosse saremo costretti a ripresentare un Odg come questo”.

L’Aula affronta quindi l’adozione del “Codice di condotta per i membri del Consiglio Grande e Generale” approvato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale.

Nel presentarlo, il Segretario di Stato Elena Tonnini chiarisce come punto di partenza siano state le indicazioni  del Greco- il Gruppo degli Stati contro la corruzione- e in particolare dalle Raccomandazioni del 4° ciclo di Valutazione legate all’adozione di un codice di condotta dei consiglieri. In particolare, il Codice “crea una procedura precisa per gestire eventuali conflitti di interesse dei consiglieri- spiega il Segretario Tonnini- ma anche per costruire nel tempo esempi e linee guida, appunto un documento ‘vivo’, per aiutare il consigliere a capire quando sia necessario  astenersi, per esempio, da una votazione”. Inoltre “il codice introduce un sistema trasparente di dichiarazione annuale dei redditi- e aggiunge- anche la pubblicazione dei debiti, nell’ambito delle sofferenze”.

Da parte dell’Aula, i consiglieri esprimono consenso bipartisan per il Codice di condotta, elaborato dall’ufficio di presidenza e da consiglieri di tutti i gruppi. Un distinguo viene espresso solo da parte di Libera che sottolinea come sul fronte della trasparenza “avrebbe preferito un passo ulteriore”, in particolare rispetto la raccomandazione del Greco che riguarda il profilo patrimoniale di ogni consigliere, ma riconosce la bontà del testo e anche il partito di opposizione anticipa il suo sostegno. Infine, Alice Mina, Pdcs, a nome di tutti i gruppi di maggioraza e minoranza, presenta un Ordine del giorno che impegna il congresso di Stato a redarre un Codice di condotta che interessi anche tutti i Segretari di Stato.

Alla fine, l’Aula approva all’unanimità sia il Codice di condotta del Consiglio grande e generale, sia l’Ordine del giorno. Prima di concludere la seduta, gli Ecc.mi Capitani Reggenti Francesco Mussoni e Giacomo Simoncini danno lettura dell’indirizzo di commiato ai membri del Consiglio Grade e generale in occasione dell’ultima sessione del loro mandato.   

Di seguito un estratto del dibattito al Comma 21 Adozione, ai sensi di legge, del “Codice di condotta per i membri del Consiglio Grande e Generale” approvato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale a mente dell’articolo 55, comma 2, della Legge Qualificata 3 agosto 2018 n.3 e sue successive modifiche Approvato all’unanimità (36 votanti e 36 voti a favore). Approvato all’unanimità (34 votanti 34 voti a favore) anche l’Odg sottoscritto da tutti i gruppi consiliari.

Elena Tonnini Segretario di Stato per gli Affari Interni L’adozione odierna del Codice di condotta ha avuto un percorso di lavoro lungo e ha coinvolto tutti i gruppi presenti in Consiglio Grande e Generale. Sono stati fatti numerosi incontri- l’ultimo questa mattina- che hanno permesso di lavorare su un testo il più condiviso possibile, in cui ogni gruppo ha potuto apportare modifiche, integrazioni e correzioni. Credo sia normale, su un tema del genere, che  si sia partiti anche da visioni diverse, tuttavia è stato innegabile l’impegno di tutti per entrare nel merito del testo, per addivenire a quella sintesi che oggi portiamo in Aula. E mi auguro adotteremo. Il gruppo di lavoro- ovvero l’ufficio di Presidenza, insieme a consiglieri di tutti i gruppi- si è potuto avvalere del supporto costante di un gruppo tecnico, che ci tengo a ringraziare.

Si è partiti dalle indicazioni del Greco- il Gruppo degli Stati contro la corruzione, a cui San Marino aderisce da diversi anni- e in particolare dalle Raccomandazioni del 4° ciclo di Valutazione, su cui come Autorità dovremo presentare una relazione sul recepimento entro il 31 marzo del 2022. Delle

14 Raccomandazioni alcune riguardano le Riforme dell’ordinamento giudiziario, del codice di procedura penale, mentre 6 sono quelle, sostanzialmente, più di competenza del Consiglio Grande e Generale, in particolare quelle legate all’adozione di un codice di condotta dei consiglieri.  Dò lettura al punto 43,  che in cui il Greco sottolinea come ‘sia assolutamente necessario che i parlamentari adottino un Codice o delle regole di regole di condotta, idealmente dovrebbe essere accompagnato da esempi, attraversi una guida pratica, dovrebbe comprendere indicazioni in materia di conflitto di interesse, uso improprio di informazioni riservate e contatti con terzi, uso improprio di risorse pubbliche, accettazione di omaggi, inviti e altri vantaggi, attività accessoria e interessi finanziari’. Il codice- ci dice il Greco- dovrebbe essere un documento vivo, aggiornato in base al contesto e ai valori in evoluzione su ciò che costituisce una condotta accettabile e ciò che non lo è, e i parlamentari devono essere coinvolti nel processo di elaborazione. Perchè si è scelto un codice? Abbiamo l’articolo 3 della Dichiarazione dei diritti che dispone come la disciplina delle responsabilità afferenti ai membri dell’organo legislativo debba essere regolata tramite legge qualificata. Infatti abbiamo il Regolamento consigliare, adottato con legge qualificata, il quale demanda all’ufficio di Presidenza l’adozione, all’articolo 55, di un codice etico, proprio per regolamentare il dovere di astensione. La ratio è proprio nella volontà di distinguere dal punto di vista sostanziale il codice a livello di regolamento. Il regolamento riguarda più il funzionamento e l’organizzazione del Consiglio Grande e Generale, il Codice di condotta invece riguarda proprio la condotta dei consiglieri lungo il proprio mandato. Gli strumenti inoltre che di solito vengono utilizzati per la lotta alla corruzione e quelli per la promozione di norme di buon comportamento si collocano su due piani diversi: 1) quello della repressione, e di solito è l’elemento legislativo che contiene delle sanzioni, 2) quello della prevenzione, che di solito è di tipo regolamentare o complementare a quello legislativo come quello che può essere il codice di condotta. Il Codice in particolare crea una procedura precisa per gestire eventuali conflitti di interesse dei consiglieri, andando a creare un punto di riferimento per i consiglieri stessi, cui possono rivolgersi in caso di dubbio, ma anche per costruire nel tempo esempi e linee guida, appunto un documento ‘vivo’, per aiutare il consigliere a fargli capire quando sia necessario  astenersi, per esempio, da una votazione. Inoltre poi il codice introduce un sistema trasparente di dichiarazione annuale dei redditi. Occorre dire che San Marino non parte da zero: al momento delle elezioni ogni consigliere è tenuto a dare il proprio consenso per pubblicare la Dichiarazione dei redditi. Qui viene aggiunto che, con il consenso del consigliere, viene  pubblicata in maniera annuale. E in più c’è anche la pubblicazione dei debiti, nell’ambito delle sofferenze. E qui occorre dire che si va anche a recepire un mandato conferito per il recepimento delle Raccomandazioni del Greco, un Odg che proveniva dalla relazione della Commissione consiliare di inchiesta, in cui in particolare si chiedeva di recepire la raccomandazione rispetto la pubblicazione dei patrimoni, redditti, debiti e partecipazioni dei parlamentari. Questo è un documento estremamente importante, cui si è lavorato con l’Ufficio di presidenza e che si è ritenuto di portare in Aula, perché tutti i consiglieri possano averne visione e affinché, con una votazione dell’Aula, possa assumere un approccio ancora più importante, perché c’è una consapevolezza e un recepimento da parte del Consiglio Grande e Generale.

Eva Guidi, Libera Parlare di codice di condotta significa riferirsi alla raccomandazione del Greco in proposito nel 4° Ciclo di valutazioni, ma anche in altri cicli. Era infatti un compito affidato alla Repubblcia da tempo su cui c’erano state titubanze nell’affrontare un regolamento del genere che rientra nell’alveo della deontologia e delle condotte dei singoli consiglieri. Ma non deve essere considerato in senso punitivo quando in senso della prevenzione: è infatti un documento di prevenzione prima di tutto. Il codice deve inserire una serie di principi morali di riferimento che devono rappresentare delle linee guida per i parlamentari. Noi consiglieri siamo cittadini che hanno tutti i diritti dei cittadini, ma maggiori doveri, svolgendo una funzione legislativa infatti andiamo ad indicare le norme cui cittadini devono attenersi e il nostro atteggiamento di responsabilità non deve mancare. Una funzione del codice è quella di preservare il decoro e la considerazione nei confronti delle istituzioni dello Stato. Di qui la necessità di tenere la guardia alta sul fenomeno della corruzione e del discredito. Il codice è proprio la deontologia del mandato parlamentare e siamo uno degli ultimi paesi a farla, era un passo indispensabile e dovuto alla cittadinanza.
Libera aveva presentato un Odg quando era stata fatta la discussione in Aula sul rapporto del Greco, era un tema molto sentito dal nostro partito, per cui abbiamo partecipato volentieri all’invito dei Segretari di Stato alla Giustizia e agli Interni per lavorare al codice. No abbiamo mancato di presentare rimostranze in Aula quando in altre occasioni è mancata condivisione, in questo caso ci siamo messi al tavolo. E devo dire che Libera avrebbe preferito un passo ulteriore nell’ambito della trasparenza, perché a parere nostro la raccomandazione del Greco che riguarda il profilo patrimoniale di ogni consigliere poteva essere fatto e sviluppato in modo più completo. Su questo abbiamo dibattuto lungamente nel gruppo cercando di trovare una mediazione. Alla fine, la posizione nostra, di poter avere una maggiore trasparenza, la riteniamo qualcosa da rimandare al Greco quando andremo a fare il confronto sui ‘compiti lasciati per casa’ e andremo a valutare effettivamente la portata di questa norma. Nonostante quindi a parere nostro si potesse fare di più, è comunque un importante passo fatto nella direzione della trasparenza. Libera esprimerà voto favorvole.

Gaetano Troina, Dml Negli ultimi anni, anzi decenni,  la politica ha perso per molte cause spiacevoli credibilità nei confronti della popolazione e la fiducia deve essere necessariamente riconquistata per porci come Parlamento in modo credibile di fronte alla cittadinanza, se non diamo noi il buon esempio. Questo testo è il primo passo che l’Aula deve fare per dimostrare alla cittadinanza di prendere il proprio incarico con serietà e coerenza. Esprimiamo soddisfazione per il fatto che si è giunti oggi all’adozione del testo. Vi è un gran bisogno di credibilità, una istituzione credibile porta azioni più incisive. Esprimiamo il nostro appoggio al testo.

Maria Katia Savoretti, Rf Possiamo finalmente dire di aver svolto un compito affidato dal Greco sulla base di diverse raccomandazioni formulate, rispetto al 4° ciclo di Valutazioni. Abbiamo fatto numerosi incontri, con anche discussioni su posizioni divergenti, affrontando numerosi dubbi con il supporto dei funzionari della Segreteria Istituzionale e per rendere il testo il più fruibile possibile. Obiettivo non è quello andarci a penalizzare, ma il dare massima trasparenza e risolvere eventuali conflitti di interesse. E’ un codice etico importante, è certamante un punto di partenza. Come è stato detto, non è un codice punitivo, non sono previste sanzioni, ma preventivo. Da oggi abbiamo un testo scritto cui rifarci. Anche da parte di Repubblica futura c’è condivisione sul testo e lo approveremo.

Emanuele Santi, Rete Il codice di condotta arriva in un momento storico molto importante. Alla luce delle risultanze della Commissione di inchiesta e di quanto successo sul Conto mazzini, risulta ancora più importante oggi, in questo Parlamento, adottare un codice etico che metta in fila una serie di punti per prevenire la corruzione parlamentare, che è quello che ci chiede il Greco nelle sue Raccomandazioni. Il Greco ci chiede di avere un codice etico che non c’è, di rendere pubbliche le dichiarazioni dei redditi e una serie di indicazioni sul conflitto di interesse. Con questo codice si è cercato di mediare tante posizioni, anche diverse, nell’ottica di dar seguito alla Raccomandazioni, e riteniamo che quello che portiamo oggi rappresenti un grande passo avanti rispetto quello che il Greco chiede. E’ un passo in avanti dunque verso la trasparenza. Il Greco verrà poi a valutarci nelle prossime settimane, c’è già l’impegno poi di intervenire successivamente, perchè è run egolamento aperto e da implementare, anche in base ai casi che emergeranno, ma è un atto dovuto soprattutto per i cittadini.

Gian Nicola Berti, Npr E’ un momento particolare questo dell’adozione di un codice etico del Consiglio Grande e Generale. Mi sarei aspettato molto di più, da parte dell’Aula, dal punto di vista degli interventi per andare a coniugare etica e politica. Non significa infatti solo adottare un codice, che è comunque importate, ma intervenire sullo status di incompatibilità tra parlamentare e cittadino. Bisogna considerare anche la portata di intervento di un regolamento che risulta privo di sanzioni: sicuramente è qualcosa che ci ha portato a riflettere sulla mancanza di etica nei comportamenti dei politici. I cittadini, leggendo le cronache del Conto Mazzini, si sono alla fine resi conto che la politica è venuta meno a intereressi di tutela della cittadinanza e di come abbia agito in tutto lo Stato facendo prevalere l’interesse privato rispetto quello pubblico. Clientelismo, consussione, corruzione, semplici finanziamenti alla politica che arrivano nel paese senza cotrolli e sanzioni, ci sono  poi  ‘i favori’ fatti dalla politica verso tanti cittadini in cambio di un voto, ci sono i viaggi elettorali cui abbiamo assistito per anni, indotti da potentati economici. Neppure parliamo oggi di un codice etico. Credo tutte e 60 le persone qui dentro abbiano elevati standard etici, ma se non cominciamo ad andare a colpire tutti i punti di debolezza del nostro sistema economico, non riusciremo a inserire etica e interesse pubblico all’interno delle finalità delle istituzioni. Non so se l’etica possa essere instillata attraverso un regolamento privo di sanzioni. Siamo sicuri che il codice non sia altro che una foglia di fico indotta dal Greco, per renderci conformi ai codici etici di altri paesi, che comunque non risolve il problema? Se davvero vogliamo fare qualcosa per migliorare l’attività etica nelle istituzioni dobbiamo forse intervenire pensando che l’etica non si insegna per un codice o per decreto. Evidentemente dobbiamo intervenire su incompatibilità e compatibilità e qui apriremmo una discusisone particolamente impegnata. In un paese piccolo come San Marino ci sono anomalie che sono da spiegare al Greco.

Alice Mina, Pdcs Il codice è parte delle 14 Raccomandazoni che il Greco ha formulato a San Marino nel suo rapporto al 4° ciclo di valutazione avente ad oggetto proprio la prevezione alla Corruzione. Pur non esistendo ad oggi un codice di condotta specifico per i consiglieri, il Regolamento del Consiglio grande e generale impone ai parlamentare di prestare giuramento di fedeltà prima di assumere l’incarico e gli stessi Statuti prevedono l’illegittimità della condotta dei parlamentari volta ad ottenere per sé o per altri qualsiasi tipo di favore in virtù della loro funzione. Nel 2014 inoltre è stato adottato un codicedi condotta degli agenti pubblici. Questo a dimotsrazione che non partiamo completamente da zero. Ma il Greco lo ha ritenuto insufficiente ed è dell’avviso che l’attuale impostazione, con preciso riferimento ai parlamentari, debba essere rafforzato attraverso lo sviluppo di un codice di condotta. Il Greco di dice che il codice dovrebbe contenere ‘disposizioni in materia di conflitto di interesse, uso improprio delle informazioni riservate e contatti con terzi, uso improprio di risorse pubbliche, accettazione di omaggi, inviti e altri vantaggi, attività accessoria e interessi finanziari’. Il codice dve essere documento vivo e aggiornato, i parlamentari stessi devono essere coinvolti nella sua elaborazione e aggiornamento. In relazione a quanto raccomandato dal Greco ci siamo

messi al lavoro per la predisposizione di un testo che integrasse le richieste avanzat, un lavoro iniziato settimane fa e che ha visto impegnati tutti i gruppi consiliari e le Segreterie di Stato competenti. Un lavoro di confronto e condivisione trsparente, costruttivo e no sempre semplice ma determinato nel voler giungere a un risultato nei confronti Paesi, cittadini, istituzioni e del Greco.. Il docueno di oggi è frutto di importante lavoro di sintesi, un testo che ad avviso del mio gruppo è equilibrto, contestualizzato e calibrato rispetto la natura istituzionale dell’incarico consialire e in grado di dare risposte concrete alle raccomandazioni del  Greco.

E’ un codice che definisce in maniera chiara i pricipi generali, i doveri dei consigleiri, declina le caratteristiche del conflitto di interessi, prevede la dichiarazine pubblica dei redditti, dei debiti ed eventuale stato di sofferenza, delle partecipazioni societarie, di qualsiasi sostegno finanziario. Nonchè istituzione di un comitato consultivo sulla condotta dei consiglieri.

Abbiamo previsto inoltre che il codice di condotta trovi applicazione contestualmente al codice di condotta dei membri del Congresso di Stato di prossima elaborazione.

Con il codice di condotta dei parlamentari si va a sancire una serie di principi e linee di indirizzo che dovrebbero costituire un modello di condotta per i parlamentari eletti, un elemento attraverso il quale si cerca di preservare la considrazione della comunità nei confornti dei rappresentanti dello Stato. Rimane pur vero che una sana cultura politica viene affermata, alimentata e rispettata dai comportamenti che ciascun consigliere adotta ogni giorno nell’espletamento delle sue funzioni da rappresentante delle istituzioni. Correttezza, onesta, integrità e trasparenza dovrebbero essere principi presenti in via naturale in tutti i membri di un Parlamento, indipendentemente dall’esistenza da codice di condotta.

Il codice è parte di un percorso costante di crescita, maturazione, formazione, di adattamento alle circostanze che mutano nel tempo, un percorso verso il cambiamento e la trasparenza iniziato anni fa, possibile grazie alla maturazione di una diversa consapevolzza degli attori in campo. Il nostro paese verrà nuovamente valutato dal Greco, sapremmo se ci considererà conformi. Noi siamo convinti che abbiamo fatto un lavoro giusto, ma restiamo disponibii ad apportare ulteriori adattamenti. Come forze politiche di maggioranza e opposizione abbiamo infine predisposto un Odg che va ad interessare l’aspetto della regolamentazione di un codice di condotta anche per i membri del Congreso di Stato.

Il Consiglio Grande e Generale (….)

vista la delibera adottata nella seduta odierna con cui ha fatto proprio il Codice di condotta del Consiglio grande e generale (…);

in ottemperanza alla Raccomandazioni formulate dal Greco alla Repubblica di San Marino in occasione del IV° Ciclo di Valutazione, avendo oggetto la Prevenzione della corruzione nei confronti di parlamentari, giudici e pubblici ministeri, (…)

Ritenendo opportuno che anche il Congresso di Stato si doti di un codice etico in materia di interessi finanziari e conflitti di interesse, contenenti i principi morali di riferimento che costituiscano un modello di condotta dei Segretari di Stato, per preservare il decoro e la considerazione che la comunità deve continuare a nutrire nei confronti dell’organo dello Stato che esercita il potere esecutivo e per mantenere elevato il  livello di guardia nei confronti del fenomeno della corruzione e discredito verso le istituzioni del Paese;

            Dà mandato al Congresso di Stato di elaborare un codice di condotta per i Segretari di Stato in linea con i principi contenuti nel Codice di condotta del Consiglio Grande e Generale, da adottare dal Congresso di Stato in modo che sia adottato contestualmente a quello del Consiglio Grande e Generale.

Luca Boschi, Libera Libera per prima, nell’ottobre 2020, aveva proposto un Odg per l’adozione in Aula di un codice di condotta come da raccomandazione del Greco. Noi siamo soddisfatti del Regolamento, anche se nel merito non siamo soddisfatti al 100%, per cui spiegherò cosa avremmo fatto meglio, ma siamo una forza riformista e ogni passo avanti lo condividiamo. Il discorso della trasparenza patrimoniale dei consiglieri deve comprendere attivi e passivi. Il discorso è: se io, consigliere, ho una abitazione, la metto sulla dichiarazioni, ma se ho un milione in banca, non lo metto. Non è stato inserito il discorso del depositi bancari diretti e indiretti, ma ci accontentiamo. Il discorso dei debitori: non ci deve essere un’accezione populista. Avere i debiti non è cosa negativa anzi, un’azienda che si indebita per investire in infrastrutture, o una famiglia che si indebita per la casa sono una cosa positiva per l’economia del paese. Ma dai debiti si passa alle sofferenze: ci sono sofferenze prodotte da un momento di difficoltà, e qui ci dovrebbe essere la copertura di privacy, poi però ci sono sofferenze croniche, ovvero il debito che il debitore sa benissimo di non voler o di poter pagare. Ed è questo da rendere pubblico, specialmente per chi ha un incarico pubblico. Il Regolamento invece non condiera queste differenze. Sulle incompatibilità: per noi è inopportuno che un avvocato -consigliere possa esprimersi su provvedimenti che influenzino procedimenti aperti nei confronti dei propri clienti. E’ una cosa che è successa e per noi è fondamentale non succeda più, e doveva essere inserito. Non ho tutta questa fiducia nella capacità dell’etica e morale di ogni consigliere e di ogni singola persona di autolimitarsi, è fondamentale ci siano regolamenti che indichino comportamenti non etici e non morali e che ci siano degli obblighi per chi esercita cariche pubbliche. 

 

San Marino News Agency

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