San Marino. Rf: “Nuova emissione di debito: scelta inevitabile, ma manca una prospettiva di sviluppo”

San Marino. Rf: “Nuova emissione di debito: scelta inevitabile, ma manca una prospettiva di sviluppo”

“Il Futuro del Paese è di tutti?”

E’ questo l’interrogativo che si pone Repubblica Futura, entrando nel merito delle notizie riguardanti l’imminente rollover del debito sammarinese.

La domanda ci pare legittima e doverosa alla luce di quanto sta accadendo in questi ultimi giorni.
Il governo ha deciso di spingere il bottone per la fine legislatura: fatte le nomine cruciali ora scatta il momento del rollover del debito.
Si compra e si vende per spostare la scadenza così si può andare al voto anticipato senza problemi, l’emissione sarebbe scaduta il 24 febbraio 2024 con un’operazione portata avanti nelle segrete stanze della maggioranza.
L’opposizione è solo un orpello a cui comunicare a case fatte il tutto dopo che da giorni sui mercati finanziari il governo aveva già comunicato la volontà di ritirare anticipatamente l’emissione del 2021 e la volontà di farne una nuova con scadenza 2027.
A parte le luci accese la notte nelle sedi di partito in questi giorni e il nervosismo che serpeggia nel governo e nella maggioranza, l’operazione è stata condotta dimenticando che il Consiglio Grande e Generale è composto anche da consiglieri che non fanno parte dei magnifici 44 che fanno debito all’estero con i giganti della finanza mondiale.
In altri tempi qualcuno sarebbe già andato in Tribunale a fare esposti, gridato ai complotti, lanciato accuse e illazioni su una operazione gestita in modo autoreferenziale e in buona parte segreta dal governo, con l’unico intento di apparecchiare il tavolo per le elezioni anticipate.
Il segnale è molto brutto e anche se Repubblica Futura vuole affrontare il tema in modo costruttivo e con senso dello Stato ci è molto difficile non criticare come l’operazione è condotta di fronte a un governo in disfacimento con Segretari di Stato che viaggiano in giro per il mondo per le missioni più fantasiose, entrano ed escono dai gruppi consiliari dalla sera alla mattina ed hanno acceso la macchina clientelare per ottenere la fiducia per governare altri cinque anni.
A cosa serviranno i nuovi 350 milioni di debito estero al 6,5%, 10 milioni in più dell’emissione precedente? Per pagare i capricci di Stefano Canti e Sir Foster? Per chiudere il buco di bilancio dell’AASS? Per pagare le centinaia di nuovi dipendenti pubblici assunti in questi mesi? Per mantenere per lo Stato il ruolo di banchiere in concorrenza con le attività private? Per risarcire decine con milioni di euro agli azionisti di una banca molto vicini a governo e maggioranza? Oppure solo per ripagare i 340 milioni e lasciare qualche commissione importante ai banchieri e consulenti che hanno condotto l’operazione?
Repubblica Futura è molto preoccupata non per l’operazione in sé, che è oggi inevitabile se non vogliamo finire in default (non siamo degli ipocriti come qualche membro dell’attuale maggioranza), il problema è il metodo seguito e soprattutto che non c’è in prospettiva nessuna politica di sviluppo o tentativo di ripagare il debito senza contrarne di nuovo. E questa è la cosa più preoccupante perché è un approccio che conduce il paese dritto nel baratro in tempi brevi”.

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