San Marino. RF replica a Canti: “Si vanta dei progetti della scorsa legislatura”

San Marino. RF replica a Canti: “Si vanta dei progetti della scorsa legislatura”

RASSEGNA STAMPA

Rf replica al Segretario di Stato al Territorio Stefano Canti sui lavori sul territorio: “Il Segretario Canti continua ad arrampicarsi sugli specchi per provare a nascondere i quattro anni fallimentari della sua gestione del Territorio. I cartelloni pubblicitari della sua campagna elettorale (a carico dei contribuenti) raffiguranti mirabolanti opere pubbliche, per lo più senza progetti e appalti avviati, sono la prova di come alle tante parole di questi anni, piani strategici, interventi infrastrutturali con gli acronimi UNESCO e ONU buttati qua e là, non siano seguiti i fatti. Il Cinema Turismo ne è l’esempio lampante: nessuno ha contestato la regolarità dei lavori in corso, quanto la pagliacciata con due Segretari di Stato ad annunciare alle telecamere l’avvio di un cantiere da 5 milioni di euro quando invece si stanno solo smontando le poltrone e i veri lavori non partiranno in questa legislatura. Si procede così per investimenti di milioni di euro? Prima si mettono su i cartelli, poi si fanno i progetti e alla fine si spera ci siano i soldi per concluderli? I lavori portati a termine citati dal Segretario nella sua risposta erano tutti progettati e finanziati o avviati dal precedente governo. Alcuni come i portici di Borgo e la ristrutturazione della seconda Torre potevano partire anche prima invece di rimanere in attesa dei suoi piani strategici; altri sono stati peggiorati in corso d’opera come la sede dell’Ufficio del Turismo durante i primi mesi da ecologista del Segretario (a proposito, non doveva ripiantumare via Paolo III?). Il nuovo PRG è solo un lontano ricordo, la raccolta differenziata pure, il progetto strade sicure è così sfavillante da abbagliare gli automobilisti a Dogana quando piove. Sono gravi poi le accuse del Segretario di essere ostacolato per scopi politici o personali dall’Amministrazione Pubblica, colpevole di applicare le leggi anziché assecondarlo in ogni suo “desiderata” (…)

Articolo tratto da La Serenissima

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