RASSEGNA STAMPA – Nell’ultimo trimestre 2023 prodotti alimentari ancora più cari a San Marino rispetto al circondario, nonostante che gli aumenti delle bollette in Repubblica siano stati inferiori all’Italia
I numeri dicono sempre la verità; così è anche per la campagna anti-inflazione, a San Marino iniziata in novembre (in ottobre in Italia). Ebbene, questa campagna si è rivelata un insuccesso. È fallita in quanto i prezzi dei prodotti alimentari hanno continuato ad aumentare in misura maggiore rispetto al circondario. Non si è quindi invertita la tendenza che ci trasciniamo da tempo. Nell’ultima puntata di “CSdL Informa” sull’argomento è intervenuto il Segretario CSdL Enzo Merlini, che ha fornito una serie di dati dettagliati, a partire dall’inflazione generale registrata nell’ultimo trimestre 2023: in ottobre Rimini +1,3%, San Marino +4,9%; in novembre Rimini +0,3% San Marino +4,2%; in dicembre Rimini +0,90%, San Marino +3%. Si registra quindi una tendenza opposta rispetto al 2022, quando l’inflazione a San Marino era più bassa, in virtù di un aumento delle bollette decisamente minore rispetto all’Italia. La campagna anti-inflazione a San Marino si è indirizzata prevalentemente sui prodotti alimentari. Sempre da ottobre a dicembre 2023, il dato relativo alla voce “prodotti alimentari e bevande analcoliche” indica: in ottobre Rimini +6,4%, San Marino +8,4%; in novembre Rimini +5,9%, San Marino +8,8%; in dicembre Rimini +5,9%, San Marino +7,25%. Anche con riferimento a questa componente del paniere, nel medesimo periodo l’inflazione a San Marino è quindi stata più elevata rispetto a Rimini, confermando un trend più che decennale. L’incidenza delle bollette è indicata in una voce specifica del paniere (abitazione, acqua elettricità e combustibili): gli aumenti sono stati notevolmente più alti a Rimini rispetto a San Marino (…)
Articolo tratto da La Serenissima