San Marino. Riciclaggio da oltre due milioni, il caso torna in istruttoria

San Marino. Riciclaggio da oltre due milioni, il caso torna in istruttoria

Emerge intanto la singolare circostanza che l’Autorità giudiziaria italiana ha disposto la revoca dei sequestri fatti a San Marino. La Procura fiscale: “Siamo diventati un protettorato?”

ANTONIO FABBRI. La contestazione parla di riciclaggio e autoriciclaggio per un importo complessivo di 2.258.040 euro, contestato a una donna di 59 anni e a un uomo di 60 anni, entrambi di Giove in provincia di Terni. Secondo l’accusa il denaro sarebbe provento di reati, tra i quali l’evasione fiscale, commessa dall’uomo. E’ proprio questa parte del provvedimento di rinvio a giudizio, che indica genericamente il reato presupposto, che è stata oggetto delle eccezioni preliminari, prima, e della remissione degli atti in istruttoria, poi. Anche perché il giudice Simon Luca Morsiani, accogliendo in questa parte le eccezioni preliminari della difesa peraltro condivise limitatamente a questo anche dal Procuratore del fisco Roberto Cesarini, ha riscontrato come in altri atti del fascicolo, vi fossero anche ulteriori reati presupposti indicati, in particolare reati societari. Reati presupposti indicati che, ha evidenziato il Pf, non risulta in atti che siano stati accantonati.

Rigettate, invece le altre istanze della difesa che aveva chiesto la nullità del capo di imputazione definendolo un “guazzabuglio”. “Così come formulata dal punto di vista logico l’imputazione non sta in piedi”, hanno lamentato i legali della difesa, sostenuta dagli avvocati Nicola Maria Tonelli di San Marino, Leonardo Capri del foro di Terni e Stefano Pagliai di Firenze. I legali hanno anche posto in evidenza la ormai nota sentenza del Collegio Garante che ha mutato la giurisprudenza precedente circa la natura, non più permanente ma istantanea, del reato di riciclaggio per occultamento e ha richiamato il fatto che le norme sull’autoriciclaggio risalgono al 2013, considerato che i fatti contestati vanno dalle prime movimentazioni, risalenti al 2010, alle successive condotte contestate che per l’accusa arrivano fino al 2018.

Depositata, inoltre, una sentenza del tribunale di Terni, presso il quale l’imputato ritenuto autore del reato presupposto è stato prosciolto. “Un proscioglimento per prescrizione”, ha tuttavia rimarcato il Procuratore del fisco che, pur condividendo la necessità di precisare i reati presupposti nel capo di imputazione, ha tuttavia chiesto il rigetto delle eccezioni di nullità delle difese. Procura fiscale che ha anche aggiunto: “Guardavo una delle sentenze depositate, ho letto in questa sentenza italiana che dissequestra i conti a San Marino… siamo a posto, siamo diventati un protettorato italiano per qualcuno? Sarà semmai l’autorità sammarinese a dover disporre eventualmente tali provvedimenti, anche perché qui sono state fatte

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy