San Marino. La Cdls critica la riforma pensionistica che è all’esame del Consiglio Grande e Generale.
La riforma introduce di fatto una sorta di pensione uguale per tutti. Provoca il
paradosso che i redditi elevati avranno una pensione inferiore ai contributi
versati. Impedisce la completa rivalutazione rispetto all’inflazione di buona
parte delle pensioni, cancellando la possibilità di contrattazione a difesa del
potere d’acquisto delle stesse.
Entrando nello specifico, a regime l’assegno
previdenziale si aggirerà, per i redditi medi intorno ai 1.500 Euro, mentre per
i redditi più alti la pensione non supererà mai il tetto pensionistico fissato a
1.776,92 Euro. Un effetto impoverimento che purtroppo peserà sulle spalle dei
nostri figli e dei nostri nipoti, senza che il cosiddetto secondo pilastro possa
recuperare in maniera significativa la pesante decurtazione.
Vedi comunicato stampa Cdls