San Marino. Sciopero a oltranza dei bancari, i sindacati: “Le dichiarazioni di Abs non favoriscono un clima di sereno dialogo e costruttivo confronto”

San Marino. Sciopero a oltranza dei bancari, i sindacati: “Le dichiarazioni di Abs non favoriscono un clima di sereno dialogo e costruttivo confronto”

Replica delle Federservizi di Csdl, Cdls e Usl e delle rappresentanze sindacali aziendali dei quadri, impiegati e ausiliari di Bac, Bsm e Carisp alle recenti dichiarazioni rilasciate dall’Abs sullo sciopero a oltranza dei bancari.

“Dopo il comunicato delle organizzazioni sindacali del 16 febbraio che dava un segnale di apertura verso le controparti per favorire la chiusura della trattativa, che è ormai arrivata all’ultimo miglio, abbiamo letto il comunicato stampa emesso da Abs che ha toni e contenuti, anche inesatti, che non favoriscono certo un clima di sereno dialogo e costruttivo confronto. Chiediamo la stessa tempestività con la quale è stato emesso il comunicato stampa, anche nel riprendere celermente la trattativa”, dichiarano in una nota congiunta le Federservizi di Confederazione sammarinese del lavoro, Confederazione democratica lavoratori sammarinesi e Unione sammarinese dei lavoratori e le rappresentanze sindacali aziendali dei quadri, impiegati e ausiliari di Banca agricola commerciale, Banca di San Marino e Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino.

“Ristabiliamo la verità dei fatti: il dato reso pubblico da Abs parte dallo ‘stipendio medio lordo bancario’ comprensivo anche delle retribuzioni di funzionari e dirigenti che da soli assorbono il 20% del costo totale del personale – fanno sapere gli autori del comunicato congiunto -. Anche i dati sul costo complessivo del contratto che Abs ha dato in pasto all’opinione pubblica sono ben diversi dalla realtà: ristabiliamo la verità sottolineando che dal 1/1/2027 l’aumento tabellare del costo annuo del personale del settore bancario (limitatamente ai quadri, impiegati e ausiliari e in base alle richieste ancora da negoziare) ammonterà ad un massimo di 3,5 milioni di euro (praticamente una media di circa 900.000 euro per istituto di credito, costo pienamente sostenibile dai bilanci bancari) e non certamente 8,3 milioni di euro come comunicato da Abs”.

E ancora: “L’opinione pubblica deve sapere che le legittime richieste dei lavoratori, come in tutte le trattative, non si trasformano mai automaticamente in risultati contrattuali: anzi, come si è visto in molti contratti, spesso il risultato è ben più contenuto delle richieste e comporta, in molti casi, anche alcuni sacrifici”.

Secondo le Federservizi di Confederazione sammarinese del lavoro, Confederazione democratica lavoratori sammarinesi e Unione sammarinese dei lavoratori e le rappresentanze sindacali aziendali dei quadri, impiegati e ausiliari di Banca agricola commerciale, Banca di San Marino e Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, “è inaccettabile l’affermazione di Abs che tenta di far passare il teorema che collega le richieste di adeguamento degli stipendi dei dipendenti bancari, congelati da ormai 14 anni, a problemi di bilancio delle banche, alla mortificazione degli investimenti, creando un freno allo sviluppo dell’economia sammarinese; Abs sa molto bene (ma omette di dirlo) che a togliere ossigeno agli investimenti e a rallentare la crescita economica del Paese è ben altro, soprattutto ad iniziare dalla valanga di Npl accumulati negli ultimi vent’anni, senza dimenticare i milioni di euro spesi in parcelle, consulenze e stipendi esorbitanti ai Dirigenti che si sono susseguiti negli anni, finendo con la mancata ricapitalizzazione delle banche da parte delle proprietà”.

Infine, le Federservizi di Confederazione sammarinese del lavoro, Confederazione democratica lavoratori sammarinesi e Unione sammarinese dei lavoratori e le rappresentanze sindacali aziendali dei quadri, impiegati e ausiliari di Banca agricola commerciale, Banca di San Marino e Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino “invitano nuovamente, con senso di responsabilità, Abs ad attivare immediatamente, auspicabilmente prima di lunedì, il tavolo della trattativa per giungere quanto prima alla definizione di un accordo accettabile e porre termine alla mobilitazione in corso”.

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