San Marino. Scontro Csu – Governo sulla ex Opera. NQ Rimini San Marino

San Marino. Scontro Csu – Governo sulla ex Opera. NQ Rimini San Marino

NQ Rimini San Marino (www.nqnews.sm): “Sarebbe preferibile destinare tali risorse economiche, alcuni milioni di euro in 10 anni, con maggiore accortezza” /
Soldi pubblici alla Dromos, la Csu insorge /
L’accordo dato per fatto tra Governo, sindacati e azienda rischia di saltare
/ Per la federazione servizi invece serve una fideiussione per garantire lo Stato

SAN MARINO – Un forte investimento,
ma anche soldi in
arrivo dallo stato sotto forma
di sgravi e aiuti economici per
ben 10 anni. Promesse di riassunzioni
e un accordo – dichiarato
raggiunto insieme ai
segretari Pasquale Valentini e
Francesco Mussoni – comunicato
attraverso un comunicato
istituzionale inviato dalla società
sammarinese A tutto
tondo di Maria Teresa Vasconi,
membro del consiglio direttivo
della CDO. Ma il caso
Dromos Network sembra ancora
irrisolto. Due giorni fa infatti
il comunicato ufficiale
che dava per fatto l’accordo.
Ieri la nota della Centrale sindacale
unitaria che dice il contrario.
In ballo ci sono posti di
lavoro, (quelli degli ex dipendenti
Opera) è vero ma anche
soldi pubblici per incentivare
un’imprenditoria, ma con
quali garanzie? La FULCASCSU
in una nota infatti precisa
di “non aver sottoscritto nessun
accordo relativo alla Dromos
Network”
. “La Federazione
ha effettivamente partecipato
agli incontri con le parti –
dice – per capire le reali intenzioni
del Governo in merito
alla proposta di insediamento
a San Marino della Dromos
Network, ma ha sempre
espresso le sue perplessità per
questa tipologia di attività” Si
tratta, lo ricordiamo di call center, contact center, outsourcer.
Perplessità che il sindacato
esprime “anche alla luce
delle esperienze fallimentari
finora registratesi a San Marino,
con Opera, Todos, e ancor
prima con la Punto Shop, il cui
destino è ben noto”. L’azienda
nel corso dei vari incontri, ha
esplicitato la necessità di poter
usufruire di sostanziosi aiuti
economici, estesi su un arco
temporale di circa 10 anni, al
fine di abbassare il costo del
lavoro. E’ proprio questo che
non va giù ai sindacati in un
momento di crisi economica
generalizzata. Per la FULCASCSU
“sarebbe preferibile destinare
tali preziose risorse
economiche (alcuni milioni di
euro in 10 anni), con maggiore
accortezza, e soprattutto diversificando
gli interventi con
risorse pubbliche in più settori
economici, privilegiando solide
garanzie di prospettiva e favorendo
ove possibile la giovane
imprenditoria sammarinese”.
E’ una questione di garanzie,
economica principalmente
oltre che di successo imprenditoriale
e così, il sindacato
ha chiesto che l’azienda garantisca
“con una fideiussione
bancaria o assicurativa, le preziose
risorse pubbliche messe
a sua disposizione, anche per
evitare il possibile ripetersi
delle disastrose esperienze
precedenti”
.

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