diverso dal marito, non è sufficiente a dimostrare l’adulterio della stessa.
Addolorato per questa conferma, ma convinto di dover far
prevalere la verità finchè il bambino è piccolo, attendo fiducioso la
sentenza. La sentenza purtroppo è arrivata: dice che io sicuramente
non sono il padre, ma ho perso la causa e resto ugualmente padre
di Luca. Il motivo? Secondo il Giudice non c’è la prova
dell’adulterio! La prova del DNA non è sufficiente a provare
l’adulterio? Perché allora il Giudice e il Curatore nominato dal
Giudice hanno deciso di fare la prova del DNA? Grazie, signor
Giudice, di aver fatto verità dimostrando grazie al DNA che Luca non
è mio figlio, per poi dire che dovrò lo stesso essere suo padre e
lui mio figlio. Forse anche Luca La ringrazierà per averlo condannato
ad essere figlio di un padre che non è suo! ORA LUCA ED IO
SAPPIAMO CHE SONO UN FINTO PADRE. Due vite rovinate. Questa è la
nostra Giustizia. Questa è una lettera firmata, ma NON CONSENTO CHE
SIA PUBBLICATO IL MIO NOME, NE’ LE MIE INIZIALI per evitare di
rendere riconoscibile il bambino. Incarico i miei avvocati di
trasmettere alla stampa questa mia missiva.
Leggi la lettera del ‘finto’ padre
…
Marino di N. Montebelli