San Marino. Settore turistico ricettivo e della ristorazione, Usot: “Non si trova personale neppure senza esperienza”

San Marino. Settore turistico ricettivo e della ristorazione, Usot: “Non si trova personale neppure senza esperienza”

Gli operatori del turismo elencano una serie di criticità che stanno colpendo il settore e lanciano un significativo grido d’allarme finora inascoltato

ANTONIO FABBRI. Non è un mistero che dopo gli anni del Covid, sia per le conseguenze di quel periodo nefasto sia per altri ordini di difficoltà, diverse attività di ristorazione e alberghiere hanno chiuso i battenti.

Alcuni ristoranti non hanno mai riaperto, altri, come il ristorante stellato della Taverna Righi il nome più eclatante, ma anche altri esercizi come la storica trattoria Ugolini, il ristorante il Boschetto ormai chiuso da tempo dato che non ha riaperto nel post-covid, hanno deciso di tirare giù le serrande.

C’è poi il Palace Hotel che, per decisione della proprietà è stato destinato ad altra attività e ha chiuso i battenti. Oppure ancora il Nido del Falco che, come reso noto da un comunicato ufficiale della Segreteria al Turismo, non ha trovato nessuno disposto a gestirlo nonostante un bando internazionale e la innegabile unicità della posizione.

Sono alcuni esempi che fanno ben comprendere le criticità che sta affrontando il settore. Criticità che vengono dettagliatamente individuate dall’Unione sammarinese operatori del turismo, Usot, associazione di categoria presieduta da Rossano Ercolani, alla quale abbiamo chiesto di tracciare il quadro della situazione.

Ci ha risposto con una nota dettagliata il Coordinatore di Usot, Alessandro Zanotti: “Le principali criticità per il nostro Settore e, quindi, per chi sta facendo impresa o ha in mente di avviare una nuova attività sono le seguenti:

Mancanza di personale – non esiste disponibilità di personale, nemmeno senza esperienza o poco qualificato. Bar, ristoranti e hotel sono in seria difficoltà a causa della scarsa reperibilità di figure come cuochi, lavapiatti e camerieri a cui si aggiunge, soprattutto per le attività strettamente turistiche (Centro Storico) la carenza di alloggi che rende scarsamente appetibile o meglio, spendibile, il nostro territorio come meta di lavoro anche per forza lavoro non sammarinese o non residente nel circondario;

• Il passaggio generazionale – sempre più raro o, anche quando avviene, impatta quasi sempre negativamente sull’impresa. Anche quando avviene si limita a trasferire quote e/o ruoli ma raramente anche know-how, valori ed esperienza;

Mercato non stimolante ed incentivante – un mercato chiuso che, statistiche alla mano, ha trovato un suo equilibrio fra le 195 e 200 imprese. Non c’è spazio per crescere visto il numero potenziale di clienti/consumatori. Inoltre, sempre numeri alla mano, rimane difficile per bar e ristoranti poter sfruttare la pausa pranzo vista la concorrenza delle mense che ad un costo davvero bassissimo offrono un pasto completo al lavoratore;

Inflazione, rincari energetici e costi bancari – se per l’inflazione ed i rincari energetici possiamo parlare di un “fenomeno” relativamente recente di cui si è abbondantemente parlato anche in diversi nostri comunicati stampa, sicuramente più datato è il problema di un accesso al credito che, eufemisticamente, possiamo definire complicato e che, in ogni caso, “costa” esageratamente di più rispetto alla vicina Italia”.

Gli operatori turistici puntano, dunque, non più solo a un turismo di riflesso, ma anche a fare sì che San Marino possa essere scelta anche come meta principale.

“Abbiamo presentato in questi anni, anche ai precedenti Governi, le nostre proposte per poter avviare quel processo di crescita qualitativa del nostro turismo che è l’unica chiave per poter garantire un vero sviluppo di lungo periodo – spiegano dall’Usot – Una cre- scita qualitativa del nostro Turismo passa indiscutibilmente dalla creazione di strutture ed infrastrutture permanenti che fungano da principale attrattiva per un turista che, finalmente, possa scegliere San Marino come destinazione primaria. Si devono valorizzare tutte le risorse esistenti in maniera integrata, anche tra i diversi settori economici, e fornire servizi di supporto allo sviluppo delle imprese turistiche e commerciali, integrando la filiera turistica con gli altri comparti. Si devono migliorare e qualificare i prodotti turistici esistenti – prosegue Usot – ed incentivare la proposta e la nascita di nuovi. Nuove infrastrutture ed una diversa gestione di quelle esistenti possono permettere la realizzazione di iniziative che, sinergicamente, coinvolgano il Centro Storico e le restanti zone del nostro Paese valorizzando l’intero territorio a beneficio dell’economia reale di tutto il Paese. A tal fine serve una Classe Politica consapevole che individui in questi progetti di medio/lungo periodo un asset del Paese e non solo del Settore Turistico, favorendo la realizzazione di infrastrutture finalizzate ad una maggiore fruizione turistica in armonia con lo sviluppo sostenibile del territorio”.

Quanto ai numeri degli operatori turistici, l’Usot fa riferimento ai dati dell’Ufficio Statistica. Numeri che attestano come dal 2013 oggi, quindi in un decennio, ci sia stato un calo di attività, tra ristorazione e accoglienza, di quasi dieci unità. Con le chiusure più dolorose in questi ultimi anni.

“Sicuramente non possiamo non sottolineare – dicono dall’Usot – la chiusura dell’unico ristorante stellato, Ristorante Righi, e del Palace Hotel.

Questo, più di ogni altra considerazione, è indicativo di una difficoltà del Settore, di un mercato poco profittevole e qualitativamente “povero”, affermano da Usot.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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