Corriere Romagna: Ieri in prima lettura la discussione sull’Istituto finanziario pubblico: tre partiti diserteranno commissione e seconda lettura. «Spese inutili, servono 13 stipendi» /
L’opposizione boicotta il nuovo Ifp /
Su, Civico 10 e Rete: «E’ una scelta disastrosa, un’ipoteca sui beni dello Stato»
SAN MARINO. I tre partiti chiariscono la loro contrarietà a «un metodo sofisticato per gestire l’economia in maniera discrezionale e per fare del debito pubblico che andrà ad alimentare la spesa corrente».
E’ la stessa filosofia a base della legge «a essere sbagliata – attacca il capogruppo di C10, Andrea Zafferani – e non è correggibile». Per questo i tre gruppi non parteciperanno alla discussione in commissione e alla seconda lettura. Se il governo «minimizza e ci dice che non abbiamo capito», prosegue Zafferani, l’articolo 5 è molto chiaro sugli scopi dell’Ifp: si punta a una pseudo valorizzazione del patrimonio attraverso la sua cartolarizzazione, «il patrimonio pubblico viene messo a garanzia di prestiti obbligazionari, e si apre anche al debito estero. Una scelta disastrosa». E «fa ridere – aggiunge il collega di lista Luca Santolini – lo stupore della maggioranza rispetto alla nostra posizione. Ci basiamo sull’articolato: è un’ipoteca sui beni dello Stato, sulle tasche di tutti». e priorità sono altre, ragiona Franco Santi, sempre di C10: «La riforma del fisco, quella del catasto, la spending review». Anche perché «per valorizzare il patrimonio c’è la Pa, L’unica ragione di questa legge è creare un apparato giuridico che permetta al congresso di Stato di finanziarsi utilizzando il patrimonio pubblico». (…)
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