Giuseppe Maria Morganti di La Tribuna Sammarinese: Dichiarazione shock del governo, per Valentini e la Mularoni il tribunale di Rimini ha tutte le ragioni per contestare il reato di contrabbando / Assecondato per anni il reato San Marino avrebbe consentito un’evasione di decine di milioni di euro / Chi conduce il contratto se italiano doveva pagare l’Iva: ma i registri sammarinesi non hanno mai chiesto la produzione di documenti che attestassero questo pagamento
Il vantaggio economico di acquistare a San Marino un bene mobile sta nel differenziale fiscale. Tutti sanno che l’imposta monofase è di solito inferiore all’Iva di 5 punti e ciò ha favorito non poco l’espansione del commercio.
Da quando sono nate le società di leasing e di noleggio, alla competizione fiscale si è aggiunta la possibilità di beneficiare di un abbattimento fortissimo dell’imposta poiché il bene che rimane di proprietà della persona giuridica sammarinese viene acquistato come strumentale, con aliquota agevolata.
Per le imbarcazioni l’aliquota scende al 6% e un ulteriore abbattimento (fino al 70%) è concesso se la barca (o l’aereo) viene iscritto al registro sammarinese.
Risparmiare 100/200 mila euro è quasi scontato su beni che costano cifre a sei zeri.
Dopo che questa pratica ha comportato la vendita di alcune migliaia di auto, di almeno trecento fra aerei e barche, il provvedimento del Tribunale di Rimini avanza l’ipotesi di reato se la conduzione e l’utilizzo del bene avviene in Italia per opera di un contribuente italiano.
Tale tesi è stata ieri pienamente confermata dal Segretario alle Finanze Pasquale
Valentini e dal Segretario per gli Affari Esteri, Antonella
Mularoni.
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