Eh sì, un inizio alla grande dei festeggiamenti per celebrare i 50 anni del Piccolo Teatro ‘Arnaldo Martelli’, la compagnia fatta risorgere sulle ceneri della più antica Filodrammatica, da Elda Bardelli.
Sul palcoscenico domenica 2 dicembre, al Teatro Titano di Città, alle ore 21, ‘Tol in te sach, Giulio’, tre atti brillanti usciti dalla penna di Stefano Palmucci che rivisita l”invasione’ del Cardinal Giulio Alberoni. Una vicenda storica ricostruita in chiave brillante, ma frutto di un intenso lavoro di ricerca. E non inganni il titolo dialettale, nè il confidenziale ‘Giulio’, perchè Giulio è proprio lui, l’Alberoni e non altri, rappresentato in una ‘singolare partita a scacchi con il governo sammarinese fatta di astute mosse diplomatiche, ma anche di ricorsi alla forza. Alla fine della partita quattro montanari abbarbicati pervicacemente alle loro concezioni di libertà e indipendenza riescono a mettere nel sacco un Cardinale temuto e potente che venti anni prima, al servizio della monarchia spagnola, aveva tenuto in scacco le potenze di mezza Europa‘.
Non l’ilare penna di un Palmucci in chiave puramente dialettale dunque questa volta (Palmucci è stato premiato a Longiano nel 2011 come autore dialettale e il Piccolo Teatro Arnaldo Martelli nel 2012 ha ricevuto il premio per la miglior compagnia) ma, come ben deve adattarsi ai protagonisti colti dell’epoca, dell’epoca è il linguaggio ricercato e forbito, condito, questo sì, qua e là, da spassosi quadretti in versione nostrana.
Linguaggio forbito, accompagnato da un allestimento scenico grandioso, così come richiesto da un grande personaggio: Palazzo Valloni e Palazzo pubblico proposti dal pennello di Omar Paolucci, scranni consiliari datati, costumi della sartoria Alberani di Bologna … ed uno Stefano Palmucci che vola alto e può a pieno titolo prendere le distanze da … Stefano Pascucci!!!