Truffa ad anziana: e torna fuori una vicenda di firme falsificate di due Segretari di Stato di San Marino

Truffa ad anziana: e torna fuori una vicenda di firme falsificate di due Segretari di Stato di San Marino

Truffa ad anziana: e torna fuori una vicenda di firme falsificate di due Segretari di Stato

ANTONIO FABBRIArriva davanti alla Cassazione il caso di un 61enne padovano, che già sul Titano era stato condannato per una vicenda singolare, nell’ormai lontano 2011. E proprio la condanna sul Titano è richiamata dalla Corte di Cassazione per confermare la misura cautelare nei suoi confronti e attestarne i precedenti per reati contro il patrimonio. Le accuse delle quali deve rispondere in Italia Massimo Restivo Caponcello, assieme a un coindagato, non sono di poco conto. E’ infatti accusato di avere raggirato una anziana di 86 anni, che vive nel suo stesso condominio a Ferrara e con gli appartamenti sullo stesso pianerottolo, e di averle spillato complessivamente somme per oltre 350mila euro.

L’uomo è infatti riuscito a carpire la fiducia dell’anziana sua conoscente da anni e ad ottenere i codici per la gestione del conto della donna e, facendosi consegnare il suo smartphone, assieme a un complice è riuscito a impossessarsi “della somma complessiva di euro 354.800 mediante bonifici a favore della “pseudo” associazione umanitaria”, si legge nella sentenza della Cassazione che riporta poi anche altri trasferimenti di denaro per decine di migliaia di euro a favore dei conti personali del Restivo Caponcello.

Ora, per i fatti legati a questa indagine è stata disposta la misura cautelare nei confronti dell’indagato del divieto di avvicinamento alla persona offesa, l’anziana 86enne, con l’obbligo di mantenere dalla stessa una distanza minima di almeno 200 metri e il divieto di comunicazione con qualsiasi mezzo. Misura che il Tribunale del riesame di Bologna ha poi modificato “eliminando l’obbligo di mantenere una distanza di 200 metri, ma inserendo l’obbligo per l’indagato di allontanarsi immediatamente dalla stessa ogni qualvolta la incontri”.

Diversamente sarebbe stato impossibile per l’indagato anche rientrare in casa. Comunque Restivo Caponcello ha fatto ricorso anche verso questa decisione, contestando tra l’altro le accuse mosse. La Cassazione, tuttavia, ha confermato la misura cautelare rigettando il ricorso e ritenendo “che sussistano le esigenze cautelari già ravvisate dal GIP, ovvero, il rischio di reiterazione di reati contro il patrimonio nei confronti della stessa persona offesa ed il pericolo di inquinamento probatorio. In particolare, il rischio di reiterazione si desume dalle modalità fraudolente della condotta predatoria posta in essere e ripetuta in un arco temporale di anni, nei confronti di una vittima anziana e sola, con approfittamento della condizione di fragilità che tuttora si estrinseca nell’indecisione della stessa di denunciare i furti subiti e di farsi aiutare dalle Autorità”. Così scrive la Corte che, poi, cita come determinanti anche i precedenti dell’uomo, in particolare quello della condanna sammarinese di cui la Cassazione cita i particolari, ritenuti evidentemente indicativi, del caso sammarinese che vide il tribunale condannarlo a 9 mesi oltre all’interdizione dai pubblici uffici. “I precedenti penali – scrive la Cassazione – risultanti dal casellario dell’indagato per appropriazione indebita, per violazione del divieto di emettere assegni e, sulla base di quanto verificato dagli inquirenti, per falsificazione della firma di due Segretari dello Stato di San Marino, conducono logicamente a ritenere che Restivo Caponcello sia dedito alla commissione di reati contro il patrimonio, che potrebbero essere reiterati” nei confronti dell’anziana.

L’uomo, come venne ricostruito nel processo sammarinese del 2011, sul Titano era consulente della società Mareconsult Srl, che lo denunciò. Per fare figurare dei patrocini per la partecipazione a una conferenza internazionale di nautica, falsificò le firme di due Segretari di Stato, gli allora membri di governo Valeria Ciavatta e Fiorenzo Stolfi.

Il patrocinio avrebbe dovuto attestare che la Srl partecpava alla conferenza della National Maritime Academy in rappresentanza di San Marino. Firme false e documenti pure, così Restivo Caponcello venne condannato. Vicenda giudiziaria sammarinese di 10 anni fa che dunque torna incidentalmente fuori oggi davanti alla Cassazione per i nuovi guai giudiziari dell’uomo.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 23

 

 

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