San Marino. UCS: “Rincari bollette: la confusione non può regnare sovrana”

San Marino. UCS: “Rincari bollette: la confusione non può regnare sovrana”

“C’è nebbia fitta attorno al tema utenze e probabili fortissimi aumenti. Così il balletto di dichiarazioni di questi giorni ha ulteriormente ingarbugliato una situazione già non particolarmente chiara”.

Inizia in questo modo un intervento di Unione Consumatori Sammarinesi.

“Se il caos sia frutto di un calcolo o se problemi legati alla gestione di AASS abbiano preso il sopravvento, non è dato saperlo vista anche la mancanza di confronto con le OOSS e le Assoconsumatori. Stando a recenti dichiarazioni pubbliche gli aumenti del 104 e 120% così come erano stati annunciati in Commissione Finanze, non verranno più applicati. Il costo del gas, in ragione dell’accordo in essere per i prossimi 6 anni, rimarrà invariato, quindi in media 0,81 centesimi di euro al Kw/h a fronte dei 0,44 centesimi di euro al Kw/h pagati da AASS che ricordiamo essere un azienda dello Stato con regime di monopolio e non una ditta privata a scopo di lucro. Finiscono però qui le buone notizie perché a subire aumenti anche considerevoli pare saranno invece le altre utenze che potrebbero avere un costo variabile in bolletta, costo che dipenderà dal prezzo di mercato. In un regime di monopolio, AASS, un tempo fiore all’occhiello della Repubblica e valore aggiunto per i suoi cittadini, dovrebbe garantire prezzi equi considerato che stiamo parlando di servizi primari e vitali per il benessere e la salute delle persone. La domanda sorge spontanea: dove è finito il treading energetico, visto che AASS è una delle pochissime ditte a poterlo fare, che in 13 anni, fino a circa 4 anni fa aveva creato utile senza gravare sui consumatori? UCS auspica che prima di aggiungere confusione a confusione, certe tematiche vengano affrontate con la dovuta trasparenza e con il dovuto confronto e soprattutto che non vengano avanti ulteriori rincari in un periodo in cui la popolazione fatica a far fronte ad aumenti generalizzati che rischiano di gettare nella povertà un gran numero di persone”.

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