San Marino. Unas contraria alle patenti d’esercizio per i non residenti

San Marino. Unas contraria alle patenti d’esercizio per i non residenti

In queste ore è in esame dal Consiglio Grande e Generale la valutazione del Decreto Delegato che vorrebbe prevedere una selvaggia apertura del mercato a tutti, ancorché residenti in uno dei qualsiasi 27 paesi UE.

Lo sottolinea Unas, che aggiunge: “L’apertura delle porte imprenditoriali a investitori esterni è una pratica comune in molti paesi, volta a stimolare l’economia e a promuovere l’innovazione. Tuttavia, nel contesto specifico della Repubblica di San Marino, esistono valide ragioni per esercitare cautela nel concedere patenti d’esercizio imprenditoriali a chi non è residente nel territorio.
Questa posizione non deriva da un intento protezionista fine a sé stesso, ma dalla necessità di salvaguardare “integrità economica, sociale e culturale di una delle Repubbliche più antiche e orgogliose del mondo. Ad oggi già esiste la possibilità per quasi tutti i settori di attivare una società di diritto sammarinese interamente detenuta da soggetti non residenti di qualsiasi nazionalità. Però il soggetto costituito, con tanto di capitale sociale, è di diritto sammarinese.
Con l’apertura alle persone fisiche importiamo le micro imprese e gli artigiani stranieri che avranno il doppio mercato, mentre i nostri artigiani non solo non hanno la stessa possibilità verso l’Europa o in sintesi l’Italia, ma vedranno aggredito senza preavviso e programmazione il mercato del proprio Paese.
Il valore dell’impresa individuale e la sua responsabilità illimitata, ma che responsabilità si potrà mai escutere da un soggetto non residente, che esercita attività ambulanti e magari domicilia la propria sede presso terzi?
E per attività di stranieri (es. italiani) che poi vanno a lavorare con autorizzazione sammarinese in Italia, si è pensato a quante problematiche scaturiranno in termini di esterovestizione e rapporti fiscali con l’Italia?
L’identità di San Marino va protetta anche attraverso politiche imprenditoriali che favoriscano chi ha un legame diretto e personale con il territorio. E l’impegno verso pratiche sostenibili responsabili è fondamentale per garantire un futuro prospero a San Marino. Le imprese locali, radicate nel tessuto sociale e ambientale del Paese, sono più propense a operare in modo sostenibile.
È essenziale che San Marino proceda con cautela, bilanciando la crescita con la protezione dei propri valori. La priorità dovrebbe quindi essere quella di sostenere e promuovere l’imprenditorialità locale, assicurando che, anche in un processo di associazione con l’Europa, venga garantita una fase di rodaggio e preparazione.
Da sempre chiediamo tempo ed azione per sviluppare e preparare le nostre imprese ad un mercato enorme, ma già organizzato verso norme e regole che -se non gestite –soffocheranno le nostre imprese. Per questo (chiediamo di rivedere l’articolo 3, rimandando tutto il rimandabile all’ottenimento di deroghe e/o tempistiche assolutamente da prevedere nell’accordo di associazione.
Noi desideriamo che qualsiasi sviluppo economico sia in armonia con l’eredità e gli interessi di San Marino”.
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