San Marino. USL e UCS: “2023 rischia di essere anno difficile, i cittadini hanno bisogno di sicurezze”

San Marino. USL e UCS: “2023 rischia di essere anno difficile, i cittadini hanno bisogno di sicurezze”

“Il 2022 è stato un anno difficile sotto molti punti di vista ma stando alle previsioni degli esperti, il 2023 potrebbe esserlo molto di più. Ciò che si preannuncia è ancora uno scenario caratterizzato da una crisi energetica che continuerà ad impattare negativamente sulla crescita dei prezzi”.

Lo scrivono in un comunicato stampa congiunto USL e UCS.

“Il che tradotto significa un 2023 di recessione dove ancora più persone, lavoratori e pensionati, faticheranno ad arrivare a fine mese e dunque non ci si potrà aspettare altro che una frenata dei consumi. Una ulteriore stangata è attesa anche sui tassi di interessi, il che vale a dire che San Marino subirà un contraccolpo se possibile ancora maggiore rispetto a Paesi come l’Italia a causa di tassi già notevolmente più elevati. Nella vicina Italia peraltro la legge di bilancio ha portato con sé aiuti vari che rappresentano una boccata di ossigeno per famiglie che altrimenti non potrebbero più pagare i loro conti. Sul fronte aiuti concreti qui a San Marino tutto tace. Ci vuole sì uno sguardo positivo sul futuro ma occorre anche mettere in campo realmente qualcosa che sia in grado di evitare la tempesta perfetta. Il costo delle utenze è ormai alle stelle traducendosi in un insostenibile peso per le tasche dei sammarinesi. Un chiodo quello dei problemi di AASS sul quale USL e UCS sono tornati a chiedere lumi spesso, al momento purtroppo i quesiti sono rimasti senza risposte. Il tempo per apporre correttivi e dare aiuti concreti ai cittadini, dovevano essere messi in campo più di un anno fa, è stato sprecato troppo spesso in roboanti proclami, è auspicabile non se ne getti via altro. Ora servono fatti immediati che siano conseguenti alle tante parole dette. Nonostante sia stato sollecitato più volte, il tavolo di confronto permanente per individuare possibili scenari di ripresa con le Associazioni sindacali e dei Consumatori, non si è mai fatto. Questo non è un buon metodo da parte di chi sostiene che la condivisione e l’ascolto della cittadinanza sono importanti e imprescindibili”. 

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