A San Marino invece di rimboccarsi le maniche e cominciare ad affrontare la dura realtà, creata dalla connivenza politica ed affari, ci si continua a perdere dietro progetti senza fondamento, come quello di un mega casinò.
Quello del super casinò sammarinese è, di fatto, un esercizio di pura velleità, dato che San Marino non ha ancora riscattato dall’Italia il diritto di autorizzare l’attività del gioco d’azzardo nel proprio territorio.
Eppure c’è chi vagheggia di rimpinguare le casse dello Stato sammarinese mettendosi ad “attirare e spolpare” col gioco i “poveri ed ignoranti” delle zone viciniori: “noi abbiamo tutto il bacino della riviera romagnola, sono milioni di persone”!
Anche Patto per San Marino è allettato da quei milioni di potenziali clienti?
Quanto ai “poveri ed ignoranti” residenti a San Marino, beh a quelli – diamine – si impedirà l’accesso al casinò.
Oppure i permessi, per i sammarinesi, saranno regolati sulla base del reddito.
Che sia la volta buona per varare, a San Marino, un vera riforma fiscale, sulla base delle esigenze dettate da cotanto nobile obiettivo?
Sui giochi è stato scritto: “Storicamente, il gioco d’azzardo organizzato è stato sempre associato al crimine
organizzato“.
Se siamo arrivati all’essere costretti ad elemosinare la
salvezza attraverso questo tipo di scelte, significa che stiamo raschiando il
fondo del barile.
meteo di N. Montebelli