Sanità a San Marino, Mara Valentini (Rf): “Clientelismo, lotte politiche e incompetenza hanno demolito la sanità”

Sanità a San Marino, Mara Valentini (Rf): “Clientelismo, lotte politiche e incompetenza hanno demolito la sanità”

“Clientelismo, lotte politiche e incompetenza hanno demolito la sanità”

ANTONIO FABBRI – “Una scena pietosa. Il quadro che la maggioranza ha dato nell’ultimo Consiglio. Una maggioranza che rimane attaccata alla poltrona per puro scopo di potere e che lascia il bene della cittadinanza alla deriva. Dalla scuola, alla giustizia, non parliamo poi di economia e debito pubblico. E poi l’Iss. Da questo voglio partire. Il nostro Istituto per la sicurezza sociale si è disgregato sotto il peso delle lotte politiche, è diventato terreno di conquista dell’uno o dell’altro partito. Fortunatamente ci sono medici e sanitari che sono capaci e mettono passione e dedizione e stanno reggendo la sanità. Voglio spendere qualche parola per il gruppo Covid: ogni giorno con tante difficoltà si dedica alla cittadinanza. È solo grazie a medici e sanitari se l’ospedale sta resistendo. Per il resto la sanità è morta”. Così la coordinatrice di Repubblica futura, Mara Valentini.

“Veniamo al dottor Bevere – aggiunge -, che si è insediato come direttore generale. Gli auguriamo che possa portare avanti il progetto scevro da influenze politiche e che abbia come scopo il sistema sanitario. La relazione da lui redatta presenta più gli obiettivi che le soluzioni e mette in luce la mancanza dei dati e le criticità del controllo, scarso controllo delle performances e criticità per la verticalità del sistema, soprattutto per la criticità della medicina di base. Comunque – prosegue Mara Valentini – è grave che dopo due anni di legislatura siamo ancora in questa fase esplorativa. Ancora una volta si ricomincia daccapo. Due anni in cui si è parlato di atto organizzativo dell’Iss e non si è mai visto nulla. Siamo tutti noi a rimetterci, soprattutto le fasce più deboli, gli anziani, i malati di tumore, con l’oncologia ridotta al minimo. Il nostro sistema sanitario non è più vicino ai nostri anziani, che hanno difficoltà anche a raggiungere telefonicamente il proprio medico di base.

Era un sistema perfetto, demolito sì dal Covid, ma anche dal clientelismo politico dal sistema di potere, dalle lotte politiche e dall’incompetenza, lo sottolineo, dall’incompetenza”.

Poi evidenzia un altro grave problema: “Sia nelle questioni dell’Iss che negli altri comparti, cosa gravissima è l’omertà: tutti hanno paura di parlare, di esprimere le proprie idee, pena una denuncia o, peggio ancora, le ritorsioni. Guai a mettere una faccetta su facebook, veramente si incorre in una denuncia penale. Siamo andati indietro di molti anni e questo fenomeno che io oggi denuncio ha un nome ben preciso che ho paura a pronunciare. Ho paura perché denota un deficit di democrazia e instaura un clima di paure e di terrore. Un sistema che rende l’uomo servo del potere e non protagonista della democrazia del suo paese. Un sistema sanitario che non risponde più alle esigenze della gente e la vede costretta ad andare dal privato per risolvere i suoi problemi di salute, è un sistema fallito e non risponde più alla nostra idea di sanità caratterizzata da equità e universalismo che ci hanno sempre contraddistinto. Siamo frastornati da questo carosello di affaccendamenti politici che trascurano la salute del cittadini”. Ricorda quindi l’interrogazione sulle ragioni delle dimissioni di Ciavatta. “E’ un’esigenza di trasparenza dovuta. L’ambita trasparenza, tanto decantata da Rete nella passata legislatura, oggi è evaporata nei miasmi di una politica trasformata in a-politica”.

Quindi Mara Valentini, fa un accorato appello: “Occorre una politica buona, che sostenga l’Iss, che gli sia accanto, ma non interferisca sulla gestione della salute e nelle sue dinamiche. Io spero in questo e che si volti pagina. Consideriamolo un errore di stampa: ci sono due anni di pagine vuote”.

Anna Tina Rossi parla della scuola, altro tema su cui focalizza la sua attenzione Repubblica Futura. “Un altro dei settori della pubblica amministrazione che adesso è in difficoltà è quello scolastico. E come di solito accade è fanalino di coda, va avanti anche da sola e spesso non si affrontano i problemi che la scuola ha. Per questo Repubblica futura ha organizzato per il 7 febbraio, una serata pubblica su facebook alle ore 21 in cui si parlerà appunto di scuola dal titolo “La scuola ai tempi del Covid”. Si parlerà di didattica a distanza. Una modalità utilissima nel periodo di pandemia per continuare ad apprendere, ma che porterà anche dei problemi futuri per quanto riguarda l’apprendimento. Si parlerà anche di precariato. Molti insegnanti sono ancora precari, alcuni da più di dieci anni. Altro tema sarà la riduzione dei plessi, in particolare l’accorpamento della scuola di Città con quella di Murata. Il segretario ha detto che tutti i bambini passeranno direttamente nella scuola di Murata. Non si comprende bene quali siano le motivazioni, soprattutto in questo momento in cui la sanità pubblica ha problemi di covid e contagi, unire tanti bambini nello stesso plesso e negli stessi spazi, è per noi una iniziativa abbastanza azzardata”.

Parteciperanno alla serata due mamme dei bambini degli alunni della “Sorgente”, Valeria Stacchini e Simona Casali; tra i relatori, anche il professor Renato Di Nubila che affronterà il problema dal punto di vista sociale e pedagogico; poi gli insegnanti Fabrizio Perotto che insegna proprio alla Sorgente, e due insegnanti delle superiori Matte Pollini e Nicola Renzi.

Quello sulla scuola sarà il primo di una serie di incontri che affronteranno anche i temi della sanità, dell’imprenditoria e delle nuove povertà e diseguaglianze sociali

 

Terzo grado e possibile prescrizione Mazzini, “Basta slabrare le norme per fare favori a qualcuno”

Nicola Renzi si associa al messaggio accorato della Coordinatrice di Rf Mara Valentini e a sua volta manifesta la preoccupazione per la “paura che tanti cittadini hanno di esprimere il loro parere, dato che si rischia di arrivare ad un generale intorpidimento della società. Ecco, noi continuiamo a dare voce ai tanti cittadini che ci contattano e ci dicono ‘ditelo voi, fate voi questa battaglia’. E noi rispondendo al ruolo che i cittadini ci hanno assegnato, facciamo quello che dobbiamo fare. E allora parliamo della giustizia e del passaggio nella Commissione 1 della riforma del codice di procedura penale. Diciamolo subito: in quel progetto di legge ci sono delle cose positive. Però, aggiungiamo, c’è un ‘ma’ enorme, capace di annullare tutte le cose positive. Questo ‘ma’ a è l’articolo 7”. L’articolo che introduce il terzo grado di giudizio.

“Se qualcuno – prosegue Renzi – ci chiedesse: ha senso un terzo grado di giudizio? Noi non diciamo di no. E ancora se ci chiedessero: è possibile che degli avvocati vadano in Consiglio grande e generale per scrivere o per votare leggi che aiutano i loro assistiti nel procedimento che è in corso? Su questo la nostra risposta sarebbe un ‘no’ altrettanto chiaro. Sarebbe una cosa scandalosa che confligge con tutti i dettami del Greco (Gruppo europeo di stati contro la corruzione), che richiede ad esempio che non vi siano conflitti di interesse nella esplicitazione di un voto”. Allora le ricadute. “Noi abbiamo citato due procedimenti: conto Mazzini, e dall’altro Caso titoli. Per noi i procedimenti in corso devono andare tutti avanti con serenità senza forzature, giungere alla loro conclusione. I cittadini sammarinesi da dieci anni ci chiedono una verità giudiziaria su quel procedimento. Noi diciamo che se qualcuno ha rubato soldi pubblici, è necessario che quei soldi pubblici vengano restituiti alla collettività. E’ un principio così strano? Noi crediamo di no.

Allora arriviamo nel merito, alla domanda esplicita se l’articolo 7 avrà abbia implicazioni su procedimenti in corso, nello specifico sul conto Mazzini o sul Caso titoli, la risposta non ha potuto che essere un sì”.

Poi parafrasando il Segretario aggiunge: “E’ antipatico che lui si presti personalmente ad adottare norme di carattere generale che possono incidere sul procedimento del secolo. Una cosa che non accettiamo minimamente. Oggi nel momento in cui siamo in attesa della sentenza di appello del Mazzini, la maggioranza cosa pensa bene? Pensa bene che le emergenze non siano la sanità, i conti pubblici, il debito pubblico o altro. No, pensa bene che l’unica cosa che tutti i sammarinesi anelano da tanto tempo è che il conto Mazzini possa andare in prescrizione, e quindi si fa una legge ad hoc per quello. Per noi è totalmente inaccettabile. Così come è inaccettabile che la riforma possa essere scritta o votata da consiglieri che magari hanno anche voce in capitolo nel conto Mazzini o in altri procedimenti con imputati eccellenti”.

Poi una piccola analisi retrospettiva: “Abbiamo assistito a forze politiche come la Dc che si stanno ancora sperticando a dire che sono cambiati e non sono più il partito di una volta. Se voteranno questa legge dimostreranno di esserlo ancora il partito di una volta.

Seconda cosa. Abbiamo assistito a Rete che tra tutte le intemerate che si sono inventati nella loro storia politica, c’è stata: a) chiedere, nel giorno della carcerazione cautelare di Gabriele Gatti, che diventasse giorno di festa nazionale; b) hanno fatto delle manifestazioni per portare le arance in carcere alle persone che erano state private della libertà. Manifestazioni, lo dissi personalmente anche in Consiglio, indegne e indecorose di uno stato di diritto e di una democrazia piena e compiuta. Oggi non è possibile, che quelle stesse forze politiche si inventino, per quelle stesse persone che volevano prima colpire, il terzo grado di giudizio. Perché così i processi non finiscono mai, e i cittadini perdono fiducia tanto nella politica e tanto nella giustizia. Per cui basta alle sceneggiate, ma basta anche a slabbrare il nostro impianto normativo per fare favori a qualcuno o qualcun altro.

Questo per noi è totalmente inaccettabile”. Conclude Nicola Renzi.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 22

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino

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