Scambio automatico: le ambiguità dell’Anis. CSU

Scambio automatico: le ambiguità dell’Anis. CSU

Scambio automatico: le ambiguità dell’Anis
SAN  MARINO 27 APRILE 2011 – Un’ora di stop per chiedere risposte concrete alla crisi che sta strangolando l’economia. Anche i lavoratori della Colombini di Galazzano  hanno manifestato oggi pomeriggio davanti ai cancelli dell’azienda.
Continua la mobilitazione promossa dalla Federazione Industria della CSU per richiamare l’attenzione sulle difficoltà che sta attraversando il mondo del lavoro e il sistema delle imprese. Domani si replica alla Colombini di Rovereta.
“La paralisi politico diplomatica con l’Italia – osservano i segretari FLI-CSU,  Enzo Merlini e Giorgio Felici – è ormai la principale causa dell’emergenza occupazionale  e delle chiusure aziendali. Per uscire  da questa paralisi la via di uscita è una sola: avviare subito lo scambio d’informazioni con  l’Italia”.
 Eppure su questo fronte le ambiguità sembrano ancora molte. “Dalla politica sono finora arrivati segnali contradditori – continuano-  accompagnati poi dal maldestro tentativo di fare pressioni sull’Italia  attraverso la super tassa ai frontalieri.   Praticamente un autogol diplomatico”.
Ma è da ampi settori dell’ economia che, secondo i segretari della Federazione  industria,   arrivano ancora  forti resistenze allo scambio automatico d’informazione. E qui il dito è puntato contro l’ANIS: “I vertici dell’Associazione Industriali sono alle prese con un evidente e pesante conflitto d’interessi: stretti tra le esigenze dell’economia reale, che chiede a gran voce la trasparenza subito, e le riserve del mondo bancario, che vede lo scambio automatico come un tabù”.
 Solo così si spiega, concludono, “ l’ultima presa di posizione degli Industriali pubblicata sul settimanale Fixing, che frena su una svolta immediata e si allinea con chi chiede di posticipare lo scambio automatico al 2014. Un dietrofront che stride con le indicazioni del recente convegno contro le mafie,  dove è emerso che la totale  trasparenza è anche un’arma indispensabile per contrastare le infiltrazioni malavitose”.

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