Semplificazione e innovazione: San Marino non è indietro anni luce

Semplificazione e innovazione: San Marino non è indietro anni luce

Alcuni quotidiani hanno oggi ripreso una posizione espressa da OSLA e ECSO che mette a
confronto il recente Decreto Semplificazioni italiano con le norme e la situazione sammarinese.
Le due associazioni si sono dette “rammaricate nel constatare che questi semplici interventi siano anni luce distanti dalla mentalità” del Titano. E’vero che c’è distanza tra le due realtà. Infatti, a San Marino già da diversi anni c’è la condivisione in rete dei dati tra gli uffici della Pubblica Amministrazione e le banche dati sono tutte concentrate nel Centro Informatico Statale. Inoltre, nel 2011, sono entrate in vigore nuove norme a favore degli utenti che hanno anticipato alcuni importanti contenuti del decreto italiano.
Mentre oggi le due associazioni elogiano il decreto del Governo Monti per denigrare la nostra
amministrazione, non hanno apprezzato nel settembre scorso l’approvazione delle due leggi per la certezza e la semplificazione dell’attività amministrativa. L’atteggiamento non è condivisibile.
Ma oltre a registrare ciò si ritiene doveroso verso i cittadini rispondere nel merito e dare alcune informazioni e precisazioni.
Le nostre leggi n. 159 sulla Documentazione Amministrativa e n.160 sul Procedimento
Amministrativo, già stabiliscono, così come il Decreto Monti, tempi certi di risposta e l’obbligo per gli Uffici di acquisire i dati dagli archivi informatici della PA. Anzi, prevedono addirittura il divieto esplicito di chiedere agli utenti quei certificati e documenti che attestano stati personali e dati già in possesso dell’amministrazione.
Anche la banca dati sammarinese dei contratti pubblici (es. appalti) è condivisa fra gli uffici
interessati, ed i contratti privati registrati sono accessibili, non solo agli uffici interessati ma,
anche agli stessi contraenti attraverso la procedura per la compilazione delle dichiarazioni dei
redditi (IGR). Questa procedura è un esempio concreto di e-government che si aggiunge ad altre applicazioni e servizi già attivi attraverso il portale www.pa.sm.
Troppo facilmente si afferma che i servizi pubblici sammarinesi siano indietro rispetto a quelli della realtà italiana. Troppo spesso si ritiene che ciò che viene fatto fuori San Marino sia più avanzato in termini di tempi e modalità rispetto a ciò che facciamo noi.
Allo stesso modo dispiace che non siano apprezzati risultati come quello del Bollettino Ufficiale
on-line, vero fiore all’occhiello e servizio che, per la semplicità e l’autenticità, costituisce una vera rarità nel panorama europeo.
OSLA ed ECSO plaudono al Cloud Computing e alle Smart Communities previste dal decreto
Monti, ma non precisano che si tratta di strumenti funzionali ad una struttura amministrativa
distribuita su un vasto territorio, né precisano che il decreto italiano si è reso particolarmente
necessario per condividere dati fra amministrazioni centrali ed amministrazioni locali.
Certamente a San Marino vanno recuperati tutti i ritardi accumulati, e lo si sta facendo. Certamente costituisce un cruccio il fatto che ancora non sia generalizzato l’uso della posta elettronica certificata la quale, però, è già utilizzata per le relazioni interne alla PA.
Molti servizi on-line sono attivi ed altri progetti sono in corso di realizzazione. Fra quelli attivi fa piacere ricordare i seguenti: Servizi Catastali, Servizi dell’Ufficio del Registro e Conservatoria per gli Avvocati, Servizi di Immatricolazione per le Agenzie di Pratiche Auto, Contributi Previdenziali on-line, Dati Statistici UPECEDS, trasmissione in streaming delle sedute del Consiglio Grande e Generale ed altri specifici servizi offerti attraverso i siti web degli Uffici e Segreterie di Stato.
L’attuazione delle nuove leggi sammarinesi richiede adempimenti pratici ed anche un orientamento ai risultati e all’utenza. Dunque un cambiamento di mentalità e di modus operandi che dovrebbe trovare la collaborazione di tutti.
Siamo consapevoli che ogni riforma richiede tempo e può trovare ostacoli e complicazioni. A volte anche per le resistenze al cambiamento che gli operatori oppongono per partito preso o per limiti personali ed organizzativi.
Ma ciò non deve scoraggiare e non deve prevalere la convinzione che il sistema non sia riformabile.
Il sistema è in piena riforma. Lo si riconosca. Così come deve essere riconosciuto che ciò avviene grazie alle scelte intraprese dalla politica e alla sincera buona volontà di chi crede nel servizio pubblico.

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