Sulla sentenza
del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme in merito alla condotta tenuta dagli ex Reggenti
Giovanni
Francesco Ugolini e Andrea Zafferani, messi sotto sindacato per la procedura
seguita in Consiglio
Grande e Generale per la nomina del presidente di Banca Centrale della
Repubblica di San Marino, prof. Renato Clarizia.
Da San Marino Oggi.
Prima pagina: Reggenza condannata / Votazione Clarizia: dai Garanti “Rimprovero morale” per Ugolini e Zafferani
All’interno: Sindacato della Reggenza: dai Garanti “rimprovero morale” per Ugolini e Zafferani
Sindacato della Reggenza, i Garanti “condannano” gli ex capi di Stato Ugolini e Zafferani: per loro, il rimprovero morale. Accolta, quindi, l’istanza presentata dai cittadini contro il modo in cui fu gestita e portata avanti la votazione del presidente di Banca Centrale, Renato Clarizia. E proprio il punto interrogativo che solleva la condanna, viene cancellato dagli stessi Garanti che chiariscono: responsabilità sì, ma la nomina di Clarizia non si tocca. “La presente pronuncia – scrivono – non è idonea a incidere su validità ed efficacia dell’atto consiliare di nomina di Clarizia”, che resta presidente di Bcsm. Secondo i Garanti, riuniti in maniera collegiale, “riscontrando che esistono profili di addebiti da imputare all’operato di Giovanni Francesco Ugolini e Andrea Zafferani ai sensi ‘del fatto e del non fatto’, della rubrica XIX del Libro I delle Leges Statutae, dichiara che sussistono elementi per l’accoglimento delle istanze presentate, nei sensi e limiti di cui in motivazione, e che, pertanto, a Ugolini e Zafferani, deve essere rivolto un rimprovero morale. Spese di lite compensate”. Questo, il dispositivo. A chiedere una pena “graduata”, e quindi una sentenza più lieve, erano stati i legali dei ricorrenti, Rossano Fabbri e Maria Antonietta Pari. Tra le pene previste, i due ex capi di Stato rischiavano fino all’interdizione dai pubblici uffici.
Marino di N. Montebelli