Sottratti 114mila euro all’azienda per cui lavora, una donna di San Marino patteggia un anno

Sottratti 114mila euro all’azienda per cui lavora, una donna di San Marino patteggia un anno

Rassegna stampa – Sottrae 114mila euro all’azienda per cui lavora, patteggia un anno. La pena è stata sospesa. Dovrà pagare gli onorari di costituzione di parte civile, ma la parte lesa per avere il risarcimento dovrà intentare causa civile

ANTONIO FABBRI – Accusata di aver sottratto alla società per cui lavorava somme per complessivi 114mila euro, una donna, 39enne di Borgo Maggiore, ha patteggiato ieri davanti al giudice Adriano Saldarelli una pena a un anno di prigionia, pena sospesa, complessivi 400 euro di multa, il pagamento delle spese processuali, dieci mesi di interdizione e il pagamento degli onorari di costituzione di parte civile, quantificati dal giudice in 7.776,20 euro, come richiesto dall’avvocato Cecilia Cardogna, difensore della parte lesa.

La donna era accusata di appropriazione indebita di somme sottratte utilizzando le carte di credito della “Ma. In. Engeneering srl”, società per la quale lavorava. Inoltre doveva rispondere di avere eseguito dei bonifici dall’home banking della medesima società per effettuare pagamenti relativi a spese personali o familiari, tra cui anche viaggi e vacanze. Accusata di essersi accreditata rimborsi non dovuti, il tutto con l’aggravante di avere abusato della sua qualità di dipendente della società, di fatto tradendo la fiducia che le era stata accordata dal proprio datore di lavoro.

Tra le accuse contestate alla donna anche l’aver emesso tre fatture false, a nome del padre, per consulenze in realtà inesistenti a favore della srl per la quale lavorava, allo scopo di giustificare gli ammanchi causati dagli indebiti trasferimenti e prelevamenti di denaro.

Ulteriore contestazione a carico della donna, l’aver contraffatto la firma dell’amministratore della società, per sottoscrivere un incarico di consulenza a favore di una società che si occupa di sicurezza sul lavoro

Tutte contestazioni per le quali, dunque, la donna, difesa dall’avvocato Carlo Biagioli, ha ottenuto il patteggiamento accordandosi con il procuratore del fisco Giorgia Ugolini, che ha riscontrato esserci i requisiti di legge per procedere con il rito alternativo. Patteggiamento che è stato quindi “omologato” dal giudice Saldarelli.

A parte le spese legali, che sono state già liquidate dal giudice, la parte lesa, per ottenere il risarcimento del danno, dovrà comunque, visto il patteggiamento, intentare una ulteriore causa civile per cercare di riavere indietro il denaro sottratto. Causa civile nella quale dovrà dimostrare nuovamente sia l’an che il quantum del danno subito, dimostrare cioè se il danno ci sia stato e la relativa quantificazione, dato che, in caso di patteggiamento, la decisione penale non fa stato in sede civile, dove andrà quindi incardinata una ulteriore causa.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicata integralmente dopo le 23

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