Turismo in crisi, Cto San Marino: “Il nostro settore è tuttora fermo. Invieremo una lettera alla Reggenza”

Turismo in crisi, Cto San Marino: “Il nostro settore è tuttora fermo. Invieremo una lettera alla Reggenza”

“Inizia domani il terzo anno dì crisi devastante del turismo organizzato”.

Lo dice con amarezza il Comitato turismo organizzato San Marino, spiegando in una nota che “il 23 febbraio 2020 il turismo organizzato si è fermato e oggi, dopo due anni, non è ancora ripartito”.

“Mentre in tutta Europa e nel resto del mondo civilizzato ogni governo si è preoccupato della salvaguardia delle Aziende del settore del turismo organizzato, stanziando somme adeguate ed ingenti, sia a fondo perduto che in finanziamenti garantiti al 100%, nella nostra Repubblica di San Marino, nonostante le promesse, gli incontri e le grandi rassicurazioni ricevute da ogni rappresentante delle istituzioni, siamo ancora fermi ad aiuti del tutto marginali, nulla più di qualche risicatissimo fondo e di qualche piccolissimo sgravio su costi e contributi, per giunta concessi solo fino al 31/12/2021”, manda a dire il Cto San Marino.

“Una vera mancanza di considerazione che fa sentire gli imprenditori soli, senza uno Stato e un governo capaci di tutelare le aziende in difficoltà per colpe non loro, ma soprattutto sotto lo sguardo di centinaia di famiglie che vedono messo a repentaglio il proprio futuro lavorativo, cittadini che hanno ormai perso la loro fiducia nelle istituzioni – dice con tono polemico il Cto San Marino -. Nel settore del turismo organizzato sono già andati in fumo oltre 200 posti di lavoro, passando da circa 470 addetti a fine 2019 a meno di 200 nel 2021, con una perdita di occupazione che già supera il 50%. Senza aiuti veri, l’emorragia si allargherà fino a decretare la morte dell’intero comparto. Questo è un dato di fatto che da molti mesi denunciamo come Cto San Marino, supportati anche dalle associazioni di categoria”.

E ancora: “Crediamo sia arrivato il momento in cui la politica debba fare un passo deciso e mostrare chiaramente se intenda salvaguardare il settore o meno, se intenda quindi dare il giusto aiuto ad aziende che hanno sempre portato benessere, professionalità, contributi fiscali e prestigio alla nostra Repubblica, o se invece i nostri politici siano pronti, oltre a dover rinunciare ad un settore da sempre sano e competitivo, a caricare la comunità di altre spese senza futuro, di altre famiglie che perderanno il lavoro e che dovranno essere sorrette dal reddito di disoccupazione, con le liste di mobilità piene di persone che avranno poche possibilità di ritrovare a San Marino un lavoro in linea con le loro grandi professionalità”.

“Gli aiuti attualmente previsti sono quelli di erogare fino ad un massimo di 20mila euro, non si sa bene quando, ad aziende che hanno perso svariati milioni di fatturato e che chiudono bilanci con disavanzi di centinaia di migliaia di euro, dovendo persino sperare di ottenere almeno una moratoria di altri 12 mesi per quei pochi finanziamenti ottenuti dalle banche con il decreto legge n. 63, banche che ora battono cassa, una vera tagliola finale per aziende che non hanno ancora potuto riprendere le proprie attività”, dichiara il Cto San Marino che poi aggiunge: “Siamo veramente stremati ed esausti, stanchi di essere rappresentati da una politica che umilia un settore imprenditoriale d’eccellenza, che sottovaluta le reali difficoltà di aziende la cui concorrenza all’estero ha trovato i giusti supporti e che rimane indifferente allo spettacolo delle aziende che chiudono”.

Infine, il Comitato organizzato San Marino annuncia che presto invierà “una lettera aperta ai nostri Capitani Reggenti, sperando che gli Eccellentissimi, quali organi di garanzia, ascoltino questo ulteriore grido di dolore di un intero comparto economico e si facciano veicolo per permetterci di essere finalmente ascoltati”.

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