“Una voce per San Marino: Il Segretario Pedini Amati insulta il nostro giornale … .ma siamo in buona compagnia”, Antonio Fabbri

“Una voce per San Marino: Il Segretario Pedini Amati insulta  il nostro giornale … .ma siamo in  buona compagnia”, Antonio Fabbri

ILTEMPO.it “Un disastro televisivo criticabile a tutti i livelli. Rolling Stone “Cinque ore e mezzo di show fantozziano”.

Il Segretario Pedini Amati insulta il nostro giornale (e tanti altri) che ha osato criticare lo show …ma siamo in buona compagnia

ANTONIO FABBRI – Fa anche un po’ tenerezza, se non fosse che certe cose vengo no dette nella conferenza stampa del Congresso di Stato. Il Segretario di Stato Federico Pedini Amati insulta il nostro giornale per avere criticato “Una voce per San Marino”, evento per il quale lo Stato ha speso 280mila euro, stando alle delibere pubblicate.

Ma non si può: la critica è vietata. E allora, se una cosa è andata malissimo, anche a scrivere che è andata così così, bisogna stare attenti.

Quindi titolare “Una voce per San Marino, già sfiatata solo al secondo anno” – valutazione peraltro condivisa da molti – per il Segretario diventa un’onta da lavare col sangue e con gli insulti.

Il Segretario butta là dei numeri un po’ ora alla rinfusa e poi inizia coi suoi viaggi mentali dicendo in conferenza stampa: “Forse è sfiatato il giornale l’Informazione in questi ultimi anni da quando non è più al governo”. Pensa un po’, siamo stati al governo e non lo sapevamo.

Comunque il Segretario, in una conferenza non certo dignitosa per chi ha l’incarico di un Dicastero, aggiunge che il nostro giornale farebbe “disinformazione”. Che dire, siamo lusingati del discredito che ci accredita, dato che l’offesa del Segretario ci vede in compagnia di testate mica da poco. Ne citiamo qualcuna.

Il Tempo, ad esempio, scrive: “Una sfida all’ultimo sangue o, meglio, all’ultima gaffe. Scoppia il caso “Una voce per San Marino”. La gara musicale che ha come obiettivo la selezione dell’artista da inviare all’Eurovision Song Contest come rappresentante sammarinese è finita malissimo. Problemi tecnici e di coordinamento hanno fatto sì che lo show fosse un disastro televisivo criticabile a tutti i livelli”. ”. E ancora, sempre Valentina Bertoli su Il Tempo: “A San Marino una serata dedicata alla musica ha scritto una brutta pa- gina della Tv. Telecamere gestite male, imprevisti inaccettabili e la poca preparazione sono solo pochi degli elementi che hanno rovinato un evento musicale attesissimo”. Basterebbe questo per muovere una riflessione. Ma a beneficio del Segretario, che dice egli stesso di non essere un esperto, riportiamo quello che dicono, invece, quelli che esperti lo sono davvero. Ecco Rolling Stone, probabilmente la rivista più autorevole della cultura e della musica pop: “Ho ordinato Sanremo su Wish, mi è arrivato ‘Una voce per San Marino’”...e questo è solo il titolo.

Sommario: “Cinque ore e mezzo di show fantozziano con artisti come Eiffel 65, Roy Paci e una serie di vincitori di talent. In giuria Al Bano. Volevamo il festival della musica sammarinese, ci siamo ritrovati con una sottomarca da outlet. E se fosse un preludio alla rivoluzione?”

Poi l’articolo firmato da Mattia Barro, ecco qualche stralcio: “Se il Festival dei fiori (prima della strage di Blanco) è cominciato orgogliosamente con l’inno nazionale, in Una voce per San Marino se ne dimenticano, come fa notare a fine serata il presentatore e mattatore dello show, Jonathan Kashanian, conosciuto dai più come vincitore della quinta edizione del Grande Fratello, chiedendo scusa alle autorità politiche in sala”. Quindi, c’erano i Reggenti, ma si son scordati l’inno… e lo rileva pure un giornale italiano.

Pedini Amati si è anche spinto, “a detta degli esperti”, a magnificare le canzoni di questa edizione. Vediamo che dicono, allora, sempre gli esperti di Rolling Stone: “Senza considerare location, palco, luci e canzoni, paradossalmente ancora meno interessanti delle già non interessanti canzoni del Festival. A non cambiare – con grande ironia – è invece il punto debole di Sanremo: la durata. Anche qui si superano agilmente le cinque ore. Cinque ore abbondanti per arrivare a decretare il vincitore di Una voce per San Marino all’una e mezza del mattino: siamo tutti pazzi?”

La stessa rivista riporta quindi il nome dei vincitori, i Piqued Jacks, band pistoiese con Like an Animal… “ma non chiedetemi come faccia il pezzo, ne ho dovuti sentire 22, in varie lingue, da artisti svizzeri, albanesi, australiani, inglesi, italiani, sammarinesi; mi sembra già tanto che io sia sopravvissuto per parlarvi dell’evento in sé”, aggiunge.

Un’altra testata del settore, IMusicFun, con il pezzo di Simone Zani parla di una “seconda edizione che obiettivamente rappresenta un passo indietro rispetto a 12 mesi fa”.

Quindi, dopo avere motivato le sue critiche, conclude amaramente l’articolo: “In tutto questo segnaliamo IMusicFun ha dedicato a Una Voce per San Marino 2023 oltre 30 articoli ed è stata l’unica testata che si oc- cupa quotidianamente di musica a 360 gradi a seguire ogni fase del contest. Abbiamo lavorato al servizio della musica e ne siamo fieri, ma chi fa parte dello staff, ha davvero a cuore il presente e il futuro di musica ed Euro- vision? Personalmente nutro qualche dubbio!” Il Segretario Pedini Amati – ignaro della stroncatura di Radio Capital nella mattinata di ieri per non parlare de Il fatto quotidiano – in conferenza stampa gonfia il petto con i numeri del “treding topic”, dove i commentatori seriali da social hanno spinto in alto, nella serata di sabato, “Una voce per San Marino”. Certo… ma per prendere in giro lo show, tanto che, avverte Rolling Stone, “siete ancora in tempo per farvi una risata sulla piattaforma che cinguetta”. Ah, questa disinformazione.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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