Visite ai parenti in ospedale vietate (e poi ripristinate). Scoppia il caso: “Segreteria Sanità e Dg Iss all’oscuro della scelta”

Visite ai parenti in ospedale vietate (e poi ripristinate). Scoppia il caso: “Segreteria Sanità e Dg Iss all’oscuro della scelta”

Che tra i vertici della sanità di San Marino ci siano tensioni, correnti e malumori è ormai cosa nota. Ma  invece di quietarsi la situazione sembra sempre più ribollire.

L’ultimo caso emblematico è quello delle visite dei parenti di chi è ricoverato all’ospedale di Stato. Nella serata di lunedì 18 luglio l’Iss annuncia pubblicamente che dal giorno dopo e fino al 31 luglio saranno vietate, “a tutela dei pazienti più fragili e del personale ospedaliero”. A firmare la circolare la Direzione del Dipartimento Ospedaliero guidata dalla dott.ssa Ivonne Zoffoli. Scattano proteste e polemiche. Dopo appena 2 giorni, il 21 luglio, le visite vengono ripristinate seppur in modo contenuto.

A spiegare i retroscena e a certificare il caos nell’Iss è niente meno che la Segreteria di Stato alla Sanità che, in una nota inviata alla stampa ieri sera,  esprime innanzitutto “apprezzamento per la modifica dei protocolli di accesso all’Ospedale di Stato che tornano a consentire le visite ai pazienti da parte dei familiari”.

Poi sgancia la prima stoccata: “Preme rilevare che la circolare precedentemente pubblicata, che imponeva il divieto delle visite, non era stata in alcun modo condivisa con la Segreteria di Stato per la Sanità, che si era da subito dichiarata contraria ad un tale provvedimento, emesso in una fase in cui non vigono misure restrittive al di fuori delle strutture dell’Istituto Sicurezza Sociale”.

Quindi il Segretario Roberto Ciavatta e il suo entourage apprendono con disappunto la scelta dell’Iss di bloccare le visite dei parenti e contattano “immediatamente” il Direttore generale dell’Istituto, Francesco Bevere, per chiedere espressamente “una revisione di tale circolare dispositiva”.

Ecco la seconda e più potente stoccata: “Anch’egli era all’oscuro del provvedimento adottato”.

“Siamo dunque soddisfatti – scrivono dalla Segreteria – che le interlocuzioni avvenute su nostra richiesta, tra il Direttore Generale e chi aveva emesso tale modifica procedurale, abbia portato ad un dietro front, consentendo, come è giusto che sia e come deliberato il 14 luglio scorso nel Gruppo per le Emergenze, che le attività di contrasto al COVID-19 non inficino le attività ordinarie dell’Ospedale, a partire dal diritto dei pazienti e dei familiari di ricevere e portare conforto nel momento del bisogno”.

Una chiusa ancora più potente. Come a dire: c’è qualcuno in ospedale che prende decisioni importanti all’oscuro di Dg e Segreteria e in contrasto con quanto deliberato da organi superiori.

 

digià

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy