“Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles”
Presentato ieri a Roma il nuovo libro di Michele Bovi, già membro del Cda di San Marino Rtv
Ieri, 21 novembre, ho avuto modo di partecipare a Roma, nella prestigiosa sede della Fondazione Besso, alla presentazione dell’ultimo libro di Michele Bovi: “Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles”. Attratto – lo confesso – non dall’argomento per me troppo specialistico e distante dai miei interessi, quanto dalla possibilità di sbirciare dietro le quinte del mondo dello spettacolo radiotelevisivo. E non sono rimasto deluso. Coinvolgente, alla fine, l’atmosfera creata da Mal dei Primitives –
qualcuno ricorderà “Furia cavallo del west” – accompagnato, musicalmente, da professionisti ai vari strumenti, fra cui lo stesso Michele. Una sorpresa per me che lo conosco come giornalista e ideatore di trasmissioni (chi non ricorda la supergettonata “TecheTecheTè”?) scoprirlo nell’occasione anche sassofonista.
Veniamo al libro. Anzitutto la definizione di plagio lì riportata. Illuminante, anche sul come l’opera (368 pagine in carattere medio piccolo) è svolta: «Il plagio è un particolare tipo di furto generalmente praticato da individui che posseggono la capacità per produrre proprio ciò che stanno rubando». Ebbene Michele Bovi, come scrive Girolamo De Simone nella prefazione, tratta, sì, con rigore scientifico l’argomento plagio, ma “con levità, garbo, e con stile che appassiona e pone il lettore in grado di arrivare a conclusioni autonome” nonché attraverso una “sequela di fatti e curiosità” di “ricostruire la vera storia di brani notissimi; di personaggi famosi” ovviamente “a partire da Mozart, che era ben consapevole di cosa significasse rubare un brano”.
Quello che Michele mette all’inizio noi lo scriviamo alla fine: “Mozart che plagia i Beatles è solo apparentemente un paradosso”.
Marino Cecchetti