Pare che i politici della Repubblica di San Marino, a proposito di riforma fiscale, abbiano deciso di farsi carico delle critiche provenienti dai vari settori della società assumendo il ruolo di garantisti, di super partes, di supremi vigilatori del bene comune. Bene. E’ un ruolo che certamente loro compete. Lo stanno svolgendo, però, questo ruolo con una partecipazione sospetta. Si sono messi addirittura a cavalcarle tali critiche. Vien da pensare che detto attivismo serva a distrarre l’attenzione della gente da quanto, quegli stessi politici, stanno facendo passare, sottobanco, a favore dei poteri forti.
Il Governo Monti in Italia si vanta di aver perso il sostegno dei
poteri forti. Il Governo della Repubblica di San Marino, anzi
l’establishment politico sammarinese, può continuare a vantarsi di
essere, degli interessi dei poteri forti, il miglior interprete.
I poteri forti, a San Marino, hanno chiesto ed ottenuto che i redditi da capitali o da investimenti nascosti dietro il paravento delle fiduciarie, lì, dietro tale paravento rimangano, anche con la riforma. E non si vuole che si sappia troppo in giro. Insomma, senza clamore. Come doveva essere approvato senza clamore l’ordine del giorno su ‘immobili a chiunque‘. Il tutto per continuare a salvaguardare il sottobosco formatosi negli ultimi decenni, nonostante che sia ormai noto che vi si è annidata la malavita organizzata italiana, forse, Dio non voglia, proprio con qualche complicità politica (pactum sceleris).
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San
Marino, riforma fiscale. Omerta’ della politica, redditi celati con le
fiduciarie
A
San Marino occorre la trasparenza totale sugli assetti societari. Per ragioni
esterne ed interne