San Marino, Consiglio senza verbali. Il caso Gatti-Di Vizio, una vergogna colossale

San Marino, Consiglio senza verbali. Il caso Gatti-Di Vizio, una vergogna colossale

Gabriele Gatti, Segretario di Stato alle Finanze della Repubblica di San Marino, ha  fatto arrivare al dr. Fabio Di Vizio, pm a Forlì,  copia di un documento  (una lettera) che ha avuto in mano in ragione della sua carica.
Documento certamente riservato  e comunque interno alla  amministrazione pubblica sammarinese.
Documento  devastante per la Cassa di Risparmio e per la stessa Repubblica di San Marino.

Gatti sostiene  che detto documento era stato già reso pubblico e desecretato proprio da lui stesso in una comunicazione in Consiglio Grande Generale. Sarà? Non resta che andare a vedere nei verbali del Consiglio.
Ma, il Consiglio, dal 1986 non fa verbali.
Il Consiglio non fa gli atti
Delle sedute del  Consiglio esistono solo  registrazioni audio (ammesso che siano tutte ancora usufruibili!). 

I membri della Commissione di Indagine  sulla Carisp non riescono a raccapezzarsi, come si vede dal seguente passo della Relazione: Gatti  […] consegnò volontariamente e su invito di Di Vizio la suddetta lettera (Allegato 8), accompagnandola con la seguente frase: “le confermo che copia della stessa era stata da me consegnata ai membri del Consiglio Grande e Generale”. La Commissione ha richiesto all’Ufficio Segreteria Istituzionale la veridicità di tale affermazione, ovvero se la lettera di Fantini fosse stata consegnata ai Consiglieri.
La risposta (Allegato 9) chiarisce invece che “la lettura della suddetta lettera avviene in seduta segreta…” e che “si dichiara non risultare dalla registrazione integrale dei lavori consiliari essere stata espressa l’intenzione di distribuire copia della lettera in oggetto ai Consiglieri; si attesta altresì che tale nota non è stata depositata agli atti del Consiglio; non è stata prevista alcuna facoltà per i Consiglieri di estrarne copia”.
La lettera consegnata da Gatti a Di Vizio era coperta da segreto d’ufficio e non era opportuno fosse divulgata, tantomeno consegnata alla Procura, proprio perché, come ha detto in audizione lo stesso Gatti: “mi chiese di poter avere ufficialmente quella lettera, che io avevo letto in Consiglio, che comunque lui aveva pur non potendo utilizzarla perché acquisita con altri mezzi”.
lI 23 agosto 2010 Di Vizio trasmise il documento (Allegato 10) ricevuto da Gatti a Banca d’Italia, all’UIF italiana ed ai Commissari di Delta e fece una sintesi del contenuto tenendo ad evidenziare in grassetto in particolare la parte della lettera sopra trascritta.
In sintesi Gatti consegnò a Di Vizio un documento segretato che fu utilizzato da quest’ultimo per suffragare la propria tesi accusatoria contro Cassa.


In effetti non si capisce come siano andate effettivamente le cose, mancando i verbali. Una vergogna colossale, sotto gli occhi di tutti, anche per  la indifferenza – incredibile – degli stessi consiglieri tutt’ora in aula.

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