Legalizzazione dell’aborto a San Marino, al via la maratona in Commissione. È subito scontro

Legalizzazione dell’aborto a San Marino, al via la maratona in Commissione. È subito scontro

Ieri pomeriggio a San Marino la Commissione Sanità è ripartita dall’esame dell’articolato del progetto di legge “Regolamentazione dell’interruzione volontaria di gravidanza”.

Sono oltre un centinaio gli emendamenti proposti, di cui 40 da Repubblica futura, 27 dal Partito democratico cristiano sammarinese, 23 da Libera, 15 da Rete, due da Domani-Motus Liberi, uno da Noi per la Repubblica, mentre il consigliere indipendente Sandra Giardi sostiene quelli di Libera.
È quanto si evince dal report di San Marino News Agency sui lavori di ieri pomeriggio della Commissione Sanità.

All’articolo 1 “Finalità e principi generali”, comma 1, sono stati presentati sei emendamenti da Pdcs, Rete, Libera con la Giardi, Domani-Motus liberi, Noi per la Repubblica e Repubblica futura.

La seduta è stata sospesa per il tentativo di arrivare a una formulazione condivisa: dopo oltre 20 minuti si è così arrivati a un emendamento riassuntivo delle proposte di Rete, Libera e Dml, sostenuto dal consigliere indipendente Giardi, che si concentrano sulla laicità dello Stato.
Il Pdcs ha ritirato il suo e appoggiato quello di Npr incentrato sulla tutela della vita dall’inizio, auspicando un nuovo tentativo di mediazione.

È intervenuto anche il segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, per rimarcare che “il governo vuole garantire che la legge sia quanto più possibile aderente al quesito referendario, introdurre il principio dell’inizio della vita riverserebbe nella normativa il dibattito già tenuto per il referendum”.
Il nuovo emendamento riassuntivo è stato approvato con nove voti favorevoli, sei contrari e due non voto; così Rete, Dml e Libera hanno ritirato i loro emendamenti originali.
Sono stati approvati anche quello di Npr con nove voti favorevoli, sette contrari e un non voto, e di Rf con 12 sì, quattro no e un’astensione.

Il Pdcs ha presentato anche un emendamento aggiuntivo al comma 1 perché l’Ivg possa essere fatta solo all’interno della struttura pubblica dell’Iss; modifica non accoglibile per Ciavatta e respinta con 10 voti contrari e sei favorevoli.

Al comma 2 dell’articolo 1 sono tre gli emendamenti: da parte di Libera e del consigliere Sandra Giardi, che è stato poi ritirato perché simile a quello di Repubblica futura, approvato con 16 voti favorevoli e un non voto, e quello del Pdcs che limita la possibilità di ricorrere a strutture private a solo quelle esterne.
Per il segretario di Stato per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, “in un territorio piccolo come il nostro per garantire il servizio e la privacy è necessario ricorrere anche a strutture esterne all’Iss ma sotto il suo controllo. Non si apre comunque a situazioni esterne, al turismo abortivo”.

La seduta è stata sospesa per un tentativo di mediazione su proposta di Rf che è andato in porto: per le donne da fuori serve un passaggio dal consultorio, hanno concordato Rf e Pdcs.
Il segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini, ha chiesto allora “quale sia la ratio dell’emendamento dato che la legge riguarda solo le assistite Iss. Così si stabilisce che le non assistite possono venire a San Marino tramite il consultorio, ma c’è una valutazione dell’impatto?”. Non solo, ha aggiunto il collega Ciavatta,“così si tratta l’Ivg come una sorta di concessione, qualcosa da iper regolamentare. È la filosofia dietro a essere pericolosa e contraria al referendum”. L’emendamento Rf-Pdcs ha ricevuto otto voti contro e otto a favore e la Commissione Sanità non ha deliberato.

Al comma 4 dell’articolo 1, Rf  ha ritirato il suo emendamento, simile a quello del Pdcs che è rimasto in votazione: l’Ivg non è in nessun caso utilizzabile come uno strumento di controllo delle nascite. “Se lo si accetta si potrebbe accusare la donna di avere controllato delle nascite”, ha messo in luce il segretario di Stato per la Sanità. La proposta di modifica è stata bocciata con otto voti contrari e sette favorevoli.

Rf ha proposto sei emendamenti aggiuntivi all’articolo 1 e la seduta è stata interrotta per sistemarli meglio all’interno dell’articolato, con la decisione di farli slittare all’articolo 2. Così è stato messo in votazione l’articolo 1 come emendato che è stato approvato all’unanimità.

Il Pdcs ha presentato l’articolo 1 bis “Compiti del consultorio rispetto all’Ivg” e, in subordine,  l’articolo 1 bis “Istituzione e funzioni del consultorio”.
Sul tema hanno presentato un emendamento condiviso Rete, Libera, Rf, Npr e il consigliere Sandra Giardi.

A questo punto il presidente della Commissione Sanità, Filippo Tamagnini, ha sancito la fine dei lavori dando appuntamento a lunedì mattina per proseguire i lavori.

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