Anniversario Arengo a San Marino, Usl: “I nostri padri combatterono per restituire ai cittadini la loro ‘grande casa’”

Anniversario Arengo a San Marino, Usl: “I nostri padri combatterono per restituire ai cittadini la loro ‘grande casa’”

Usl sull’Arengo del 1906, l’iniziativa popolare che segnò la fine al regime oligarchico di San Marino radicato da secoli: “I nostri padri combatterono per restituire ai cittadini la loro ‘grande casa’”.

Il 25 marzo di ogni anno, spiega in un comunicato l’Unione sammarinese dei lavoratori, San Marino celebra l’avvenuta restituzione della sovranità dello Stato al popolo.

“Tornano allora alla mente le parole di uno speciale oratore ufficiale, Aldo Garosci, che parlando ai sammarinesi il primo aprile del 1971, li esortava a non smettere mai di combattere per la propria libertà: ‘Sappiamo che in un altro senso la libertà è perpetua. Nel senso cioè che deve essere a ogni istante difesa, in ogni momento riadattata alle mutate condizioni della società in cui nasce, del mondo che deve contribuire a far venire alla luce. In essa, come nella storia, è l’eterno presente. I popoli che credono al loro futuro sanno legarlo al loro passato’ – si legge nella nota del sindacato sammarinese -. È dunque la nostra stessa storia a ricordarci l’importanza di agire giustamente e per il bene del nostro Paese. La collettività, anche per tramite del sindacato, da parte sua deve rimanere vigile perché i diritti conquistati non si perdano per strada e siano garantiti anche alle future generazioni. Stiamo toccando con mano che troppo spesso ciò non avviene e questa rappresenta una sfida aperta non soltanto per il sindacato”.

“I nostri padri – ha sottolineato il segretario generale di Usl, Francesca Busignani – hanno combattuto per fare in modo di restituire ai cittadini la loro ‘grande casa’, oggi tra affitti alle stelle e rate del mutuo addirittura raddoppiate, è a rischio la nostra stessa abitazione, non quella metaforicamente intesa ma il riparo individuale di ciascuno di noi. Il momento di opporsi è adesso, la battaglia per la difesa dei diritti dei cittadini, condannati a lavorare di più per avere di meno, non è più rinviabile”.

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