Aumenti bollette energia elettrica a San Marino, ecco le tabelle con le nuove tariffe. Per la prima volta saranno variabili rispetto al prezzo italiano

Aumenti bollette energia elettrica a San Marino, ecco le tabelle con le nuove tariffe. Per la prima volta saranno variabili rispetto al prezzo italiano

L’Autorità per l’Energia ha pubblicato in queste ore le delibere con cui ha stabilito gli aumenti per le bollette di gas ed energia elettrica nella Repubblica di San Marino.

Per quanto riguarda l’energia elettrica, è stato deciso di introdurre per la prima volta a San Marino una tariffa variabile, legata alla media aritmetica mensile del prezzo PUN (prezzo unitario nazionale) italiano a cui aggiungere una somma fissa legata ai costi di Aass (nelle tabelle di seguito indicato come P0 in €/Smc).

“Le motivazioni – scrive l’Autorità – che hanno portato alla decisione condivisa di proporre un sistema tariffario indicizzato al PUN italiano possono essere così sintetizzate: le difficoltà operative e finanziarie di Aass obbligano quest’ultima ad acquistare al mercato a pronti, esponendola a rischi economici che ne potrebbero compromettere la stabilità finanziaria in caso di mantenimento di tariffe fisse; la copertura effettuata sull’80% del portafoglio energetico 2023, sarà difficilmente replicabile in futuro a causa delle ingenti garanzie richieste dagli operatori italiani per tali coperture, garanzie che Aass non è al momento in grado di prestare; il confronto con il mercato italiano è reso obbligatorio dai meccanismi di acquisto dell’energia, dai profili di acquisto della repubblica e dai maggiori volumi acquistati rispetto allo storico; l’indicizzazione delle tariffe permette l’automatica diminuzione delle stesse in caso di calo del PUN, come peraltro già avvenuto nel mese di ottobre 2022″.

Una situazione che di difficoltà figlia dell’impennata del prezzo dell’energia elettrica sul mercato: siamo infatti passati dai 74,394 €/MWh degli anni precedenti (media degli anni 2014-2020), ai 127,186 €/MWh stimati per il 2022 (poi consuntivi a 145,877 €/MWh) e ai 266,3 €/MWh stimati per il 2023 ovvero +82,5% rispetto al 2022 e +258% rispetto agli anni precedenti.

Leggi la delibera n. 8 del 11 novembre 2022 “Adeguamento tariffe energia elettrica”

Ecco quindi la tabella con i nuovi prezzi a partire dal 1° gennaio 2023:

 

Ma quale sarà l’impatto in termini di aumenti rispetto ad oggi? Partendo dal PUN di novembre 2022, pari a 0,22133 €/KWh, per l’uso domestico per impianti fino a 4,5 Kw per i primi 200 kw/h al mese il prezzo per i sammarinesi sarà 0,231506 €/KWh. Più del doppio rispetto agli 0,111813 €/KWh odierni.

 

Ecco invece come sono calcolate le componenti del nuovo prezzo variabile:

Tutti i termini costituenti lo spread medio “saranno sottoposti a revisione semestrale da parte dell’Autorità, secondo il seguente meccanismo: entro il 31 luglio e il 31 gennaio di ogni anno (ad esclusione di Gennaio 2023) Aass dovrà fornire all’Autorità un consuntivo del semestre precedente, circa gli effettivi prezzi di acquisto dell’energia, relazionati ai PUN mensili e al fattore di rischio adottato, i prezzi di trasporto, i costi operativi e i benefici finanziari ottenuti; in tale occasione Aass fornirà anche relazione valutativa con proposta di mantenimento o modifica dei termini costituenti lo spread medio; entro il 14 agosto e il 15 febbraio di ogni anno (a esclusione di gennaio 2023), l’Autorità si pronuncerà tramite delibera tariffaria per confermare o rettificare i termini costituenti lo Spread medio, nonché le percentuali della sua ripartizione”.

 

L’Autorità nella delibera sottolinea anche che “in generale, e in particolare in un momento storico dove cambiamenti climatici e emergenza ambientale richiedono ora più che mai comportamenti virtuosi, dare alle materie prime, in particolare quelle energetiche, un valore economico non adeguato, si traduce spesso nel non considerare tali materie come preziose e impattanti sull’ambiente”.
Questo “non incentiva meccanismi e comportamenti virtuosi improntati sul risparmio di queste materie né alla riconversione verso altre forme di produzione di energia (rinnovabili)”.

 

L’Autorità infine non nasconde che il nuovo sistema tariffario deliberato “potrebbe impattare in maniera significativa sulle famiglie meno abbienti, già provate da un lungo periodo di difficoltà dovuto alla pandemia, all’emergenza energetica e all’inflazione particolarmente significativa in questo periodo”.

Per questo “demanda e chiede agli organi politici e istituzionali di trovare forme di individuazione di queste situazioni e di valutare misure di intervento a salvaguardia delle stesse”.

 

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