Bollette più salate a San Marino, nuovo aumento del gas del 30%

Bollette più salate a San Marino, nuovo aumento del gas del 30%

Parte dal primo luglio fino a giugno 2023. Costerà a una famiglia tipo circa 300 euro in più all’anno.

ANTONIO FABBRI – Dal primo luglio e fino al 30 giugno 2023, per tutti gli scaglioni di consumo del gas, l’autorità per l’energia ha fissato, accogliendo parzialmente le richieste dell’Aass, un aumento delle tariffe del gas pari al 30% per l’uso civile.

Per fare un esempio, una casa di 100 metri quadri con una famiglia di quattro persone che utilizza il gas per l’acqua calda, per cucinare e per il riscaldamento e consuma circa 1400m3 di gas all’anno, rientra nel secondo scaglione. Quindi dal primo luglio il gas costerà 0,81 euro al metrocubo contro gli attuali 0,62 euro. Questo significa che in un anno la famiglia tipo spenderà circa 300 euro in più. L’Autorità per l’energia ha stabilito di accordare gli aumenti con delibera numero 4 del 21 giugno a partire dal primo luglioAumenti, quindi, del 30% per l’uso civile (l’Aass aveva chiesto l’80% di aumento) e del 35% per l’uso tecnologico secondario (cioè le aziende ma per la componente non funzionale alla produzione) mentre resta la tariffa per l’uso tecnologico primario vede l’adeguamento di una componente tariffaria (P0) passare a 0,7 euro, ovvero per il gas necessario alla produzione (l’Aass aveva fatto a marzo richiesta per un aumento del 94,58% a partire da aprile, poi in seconda battuta l’adeguamento a 0,7 euro).

La richiesta, urgente ed impegnativa, di aumento delle tariffe – motiva l’Autorità – si basa essenzialmente su un oggettivo andamento del mercato del gas, che mostra valori e costi molto elevati, rispetto alle medie degli ultimi anni”. L’Autorità “ha deliberato a dicembre 2021, cercando di tutelare gli obiettivi generali di carattere sociale e non ritenendo adeguato basare un nuovo sistema tariffario (dopo anni di immobilismo) su una situazione di emergenza ed eccezionalità, cosciente del fatto che, qualora il prezzo di acquisto previsto si fosse rivelato tale (o maggiore), gli esiti sul bilancio di A.A.S.S. sarebbero potuti essere negativi. Il prezzo di acquisto riportato in fase di delibera è però continuato a salire nel corso dei mesi, a causa del fermento dei mercati, e gli analisti stimano un livellamento verso l’alto anche nelle previsioni forward 2023-2024. Grazie a contratti di natura finanziaria e a chiusure preventive delle quote in eccedenza rispetto alla fornitura fissa prevista da tale contratto, il prezzo medio di acquisto per il 2022 sarà pari a 0,7564 €/Smc e quello per gli anni 2023/2027, nonostante l’aleatorietà dei mercati per le quote in eccedenza rispetto alla fornitura fissa di 45 MW previsti dal contratto di natura finanziaria (stilato con Enel Global Trading S.p.A.), può essere stimato pari a 0,6879 €/Smc, mentre l’attuale piano tariffario prevede prezzi per gli utenti finali dai 0,6111 ai 0,6539 €/Smc per gli utenti civili, pari a 0,5856 €/Smc per il tecnologico secondario e dai 0,4193 ai 0,4285 €/Smc per il tecnologico primario. Con tali previsioni di acquisto a mediolungo termine, è impensabile vincolare Aass a chiusure di Bilancio negative e a vendite di gas naturale ad un prezzo inferiore a quello di acquisto”.

Di qui, dunque, la decisione da parte dell’autorità di concedere ulteriori aumenti, che comunque faranno discutere.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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