Caso Banca Cis, al via a San Marino il processo nei confronti di tutti gli organi sociali

Caso Banca Cis, al via a San Marino il processo nei confronti di tutti gli organi sociali

Iniziato il processo nei confronti di tutti gli organi sociali di Banca Cis. Dieci gli imputati. Partenza del processo in salita, confusione sulle costituzioni di parte civile

ANTONIO FABBRI – Si è aperto ieri davanti al commissario della legge Adriano Saldarelli, uno dei processi legati alle vicende Banca Cis. In questo caso sono dieci gli imputati. Sono stati rinviati a giudizio tutti i membri del Cda della banca, i membri del Collegio sindacale e l’esponente della società di revisione. Subito in apertura di udienza si è evidenziato il quadro complesso e caotico delle contestazioni, ma anche della sovrapposizione di norme e soggetti, delle azioni intentate sia in sede civile che penale, di sanzioni già irrogate da Banca Centrale e l’incertezza su chi siano soggetti legittimati a costituirsi parte civile. Si pensi solo, come è noto ed è emerso di nuovo ieri, che BancaCis prima era diventata Bns, poi trasformatasi, oggi, in Sga, Società di gestione degli attivi. Bns, prima era di proprietà al 100% di Banca Centrale, poi è passata in mano al socio unico Eccellentissima Camera e oggi, con quel socio unico, è diventata Sga. Un quadro che vede gli stessi soggetti rivendicare il medesimo danno, di fatto non solo duplicando, ma addirittura triplicando la richiesta di risarcimento o, ancora di più, quadruplicandola, considerato che c’è anche pendente un procedimento civile e ci sono stati anche accordi transattivi. Di più ancora, quintuplicandola, dato che sono state già irrogate da Bcsm delle sanzioni oggetto di contenzioso.

Questo, in estrema e semplificata sintesi, il quadro delle posizioni espresse dalle difese nell’udienza di ieri. Quadro nel quale è chiamato a districarsi il Commissario della legge Saldarelli, il quale dovrà decidere sulla ammissibilità delle costituzioni di parte civile richieste: Eccellentissima Camera, con gli Avvocati Sabrina Bernardi e Simona Ugolini; Banca Centrale, con l’avvocato Tania Ercolani e Sga, ex Bns, con l’avvocato Alessandro Cardelli.

Le contestazioni e la costituzione delle parti Ieri si è proceduto alla costituzione delle parti. Se dunque rimane in sospeso, poiché il giudice si è riservato di decidere, l’ammissione delle parti civili, sono dieci, invece, gli imputati. L’ex presidente di BancaCis, Massimo Merlino difeso dall’avvocato Gianluca Mularoni; Daniele Guidi, ex direttore generale della banca, difeso dagli avvocati Susanna Piccini, Fabio Federico e Chia- ra Taddei. Poi i membri del Consiglio di amministrazione Enzo Barbucci e Vincenzo Ferrini, difeso dagli avvocati Luca Greco, che ieri ha sostituito anche la collega Claudia Righini, e Michela Muscioni; Marco Micocci,difeso dagli avvocati Enrico Carattoni, Enrico Zappasodi e Gildo Ursini; Pier Paolo Fabbri difeso dall’avvocato Paolo Mazzanti assieme all’avvocato Nicola Mazzacuva, ieri assente. Imputati poi i membri del collegio sindacale: Simona Burzoni difesa dall’avvocato Sabrina Lettoli; Andrea Albertini e Stefano Semprini difesi dagli avvocati Marco Giancarlo Rossini, Marco Boldrini. Imputata per la società di revisione Alessia Scarano difesa gli avvocati Maria Selva e Massimo Longo.

Le contestazioni che vengono mosse agli imputati riguardano una serie di concessioni di linee di credito a diversi clienti della banca e la rappresentazione data a Bcsm della situazione dell’isti- tuto. Secondo le prospettazioni dell’accusa gli imputati, a vario titolo, devono rispondere di false comunicazioni sociali, ostacolo alla funzione di vigilanza, amministrazione infedele e truffa

Le questioni sulle costituzioni di parte civile Da subito non apparso pacifico il quadro attorno alla costituzione delle parti civili. Se gli avvocati delle stesse hanno illustrato gli aspetti per i quali ritengono la propria legittimazione ad agire e a chiedere danni sia patrimoniali che non patrimoniali nei confronti degli imputati, dalle difese sono state fatte diverse ed articolate eccezioni. Ha esordito l’avvocato Maria Selva, evidenziando la coincidenza dei soggetti: Eccellentissima Camera, socio unico di Sga e, appunto, la stessa Società di gestione degli attivi. Identità di soggetti che genererebbe una duplicazione di richiesta del danno, soprattutto perché la propria assistita ha già sottoscritto una transazione con Sga. Il collega avvocato Longo ha contestato la costituzione di Bcsm, evidenziando che quando erogò un finanziamento a sostegno del Cis, nel 2018, questo era garantito da apposite fideiussioni del Congresso di Stato. “Se c’è garanzia del finanziamento, dove è il danno?”, ha chiesto. Sulla stessa linea per il proprio assistito l’avvocato Enrico Carattoni: “Vi è identica sovrapposizione fra pretese in sede civile e in sede penale. Non può essere reclamato il danno né da Bcsm né dalla Camera”.

L’avvocato Gian Luca Mularoni associandosi ai colleghi, ha evidenziato che “Banca Centrale in quegli anni ha effettuato un controllo cartolare nel 2016, e due Aqr nel 2017 e 2018, e non ha mai ravvisato nulla. Allora ha delle corresponsabilità nelle condotte in contestazione. Ora, costituirsi per chiedere i danni pare eccessivo”. Alla affermazione ha successivamente replicato l’avvocato di Bcsm, Tania Ercolani sostenendo che gli allora vertici di Bcsm sono, per quelle vicende, a giudizio in altri procedimenti. Sempre per le contestazioni sulle costituzioni di parte civile, l’avvocato Luca Greco ha sottolineato come ci sia il tentativo di allargare “il petitum”, cioè la pretesa risarcitoria, perché i richidenti sono consapevoli che c’è già una causa in sede civile e “una volta presa la strada civile non si può svoltare sul penale”, ha detto.

Si è associato e ha integrato le osservazioni dei colleghi l’avvocato Fabio Federico, così come l’avvocato Sabrina Lettoli, chiedendo di non ammettere nessuna parte civile. L’avvocato Marco Boldrini ha a sua volta richiamato anche la legge sulle risoluzioni bancarie che prevedrebbe come il soggetto legittimato sarebbe la Sga che, però, essendo pendente la causa civile, non può essere ammessa.

Hanno replicato le parti civili. L’avvocato Cardelli ha sostenuto il procedimento in sede civile riguardi la responsabilità contrattuale, mentre in sede penale si tratta del danno derivante dal contestato reato.  Si è associata a questa posizione anche l’Avvocatura dello Stato.

L’avvocato Tania Ercolani, per parte sua, ha sostenuto che le sanzioni già irrogate da Bcsm non hanno natura risarcitoria, bensì “ funzione afflittiva”. Frase che le difese hanno rimarcato chiedendone la verbalizzazione, perché potrebbe configurarsi un ne bis in idem, ovvero l’impossibilità di procedere poiché la pena sarebbe già stata comminata per i medesimi fatti. Circostanza che sarà probabilmente oggetto delle questioni preliminari, previste per l’udienza del prossimo 31 maggio, data per la quale il giudice Saldarelli scioglierà anche la riserva sulla costituzione delle parti civili.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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