Continua a guadagnare sostenitori la tesi secondo cui l’evasione fiscale che si registra nel riminese deriva dalla vicinanza alla Repubblica di San Marino.
Nei giorni scorsi l’ex comandante della Guardia di Finanza, Enrico Cecchi: «E’ San Marino, l’anomalia. Se io sono un commerciante che non rilascia scontrini, o che ne rilascia pochi,
quando chiudo la bottega porto il ‘nero’ oltreconfine. Ci metto venti minuti.
Questa è l’anomalia».
Oggi è la volta del
segretario generale Cgil Graziano Urbinati: “Non dimentichiamo
che Rimini confina con San Marino che è un vero e proprio paradiso fiscale. La
riviera presenta ampie dimensioni di lavoro irregolare e di evasione fiscale.
Sono note a tutti le vicende giudiziarie delle maggiori banche sammarinesi con
l’arresto dei vertici, le accuse di riciclaggio di soldi della mafia, della
camorra e della ‘ndrangheta, con il rientro in Italia di 5 miliardi di euro
mediante lo scudo fiscale”.
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