Consiglio Grande e Generale di San Marino, seduta mattutina di martedì 19 dicembre

Consiglio Grande e Generale di San Marino, seduta mattutina di martedì 19 dicembre

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 13-22 DICEMBRE

-MARTEDI’ 19 DICEMBRE- Seduta della mattina 

Il Consiglio Grande e Generale in mattinata riparte con l’esame dell’articolato del Pdl Bilancio di previsione 2024, in cui si procede lentamente e nessun emendamento dell’opposizione discusso viene approvato.
In particolare, in avvio di seduta prosegue il dibattito aperto in notturna dall’Emendamento di Libera aggiuntivo di un articolo 3 ter indicato come 11sexies: Art. 11sexies “Misure inerenti progetto cartolarizzazione”, in cui si ripropongono proposte presentate dal gruppo consiliare in ambito del decreto sulla cartolarizzazione. Ovvero si chiede che, nel caso di immobili di natura residenziale, inseriti nell’operazione di cartolarizzazione, si introduca una prelazione di acquisto – a parità di condizioni – per giovani under 40 che non abbiano beni intestati a carico; e per gli immobili di natura industriale e commerciale, inseriti nell’operazione di cartolarizzazione, di introdurre una prelazione di acquisto – a parità di condizioni – per i titolari di Coe attivo per più di 10 anni e con almeno dipendenti. Stefano Giulianelli, Pdcs, ribadisce che non ci sono le condizioni per l’accoglimento, “tuttavia- aggiunge- questo emendamento ha merito di aprire un dibattito su quelle che, secondo me, dovrebbe essere le finalità dell’intervento pubblico nel momento in cui agisce come soggetto finanziario-bancario”. Di qui la proposta:  “Un impegno che si potrebbe dare al congresso di Stato, nella prossima Legislatura, è quello di fare una ricognizione di tutti gli Statuuti sociali dei soggetti in cui lo Stato ha interesse economico e sociale per introdurre finalità più etiche e sociali”. Quindi interviene il Sds Marco Gatti, per sottolineare le problematiche che una prelazione introdurrebbe: “In sede di approvazione del decreto sulla cartolarizzazione si erano fatte considerazioni anche sulla tutela dei diritti di debitore e creditore.- ricorda- Nel momento in cui si introduce un vincolo, quel bene cambia valore, avere prelazione non realizza il rilancio che si ha nella trattativa di acquisto del bene, che è interesse di debitore e creditore. Altro elemento: se ci sono due 40enni che fanno prelazione, cosa succede? Rilevo diverse le problematiche di applicazione”. Vladimiro Selva, Libera, riconosce infine che le ragioni portate dal Segretario sono fondate: “Sappiamo che con la prelazione il valore di realizzo potrebbe risentirne, d’altra parte- aggiunge- sono situazioni in cui lo Stato è chiamato a mettere garanzie e, a nostro avviso, come forze politiche dovremmo cercare il modo per agevolare le giovani coppie all’acquisto di questi beni a prezzi più vantaggiosi rispetto la normale compravendita, noi abbiamo individuato la prelazione, ma si possono pensare altri istituti se non è quello indicato”. Alla fine l’emendamento di Libera vien respinto con 21 voti contrari, 15 a favore e 2 non votanti.

All’Articolo 4 “Convenzionamenti per prestiti agevolati” non sono presentati emendamenti, si apre comunque il dibattito in cui Alessandro Rossi, Gruppo misto, per primo, chiede di avviare  una verifica sui convenzionamenti per i prestiti agevolati che sono proposti ogni anno,spiega, per lo più nella stessa modalità. La  proposta che trova sponda in tutti gli interventi successivi dei consiglieri di opposizione. Il Sds Gatti replica sottolineando come l’intervento inserito nell’articolo 4 sia di natura tecnica e non politica: “L’Articolo prende atto delle leggi che il Parlamento si è dato per dare agevolazioni fatte sulla base delle domande ricevute, non è che si fa chissà quale scelta. Certo una rivisitazione di queste leggi può essere opportuna, ma non possiamo farla in ambito di un articolo di bilancio. Dobbiamo riprendere in mano le leggi che determinano queste contribuzioni”. L’articolo viene poi approvato a larga maggioranza.

Segue l’esame dell’Emendamento di Rf aggiuntivo di un articolo 4 bis indicato come articolo 1 quater  “Interventi di mitigazione dei tassi di interesse”, su cui si sviluppa un ampio dibattito in cui sostanzialmente tutti i gruppi manifestano condivisione sui principi espressi, ma lo stesso Segretario di Stato ricorda che sono già stati inseriti nell’Articolo 1, con una delega che impegna il governo a intervenire nella stessa direzione.
Lo presenta
Nicola Renzi, Rf: “Questo emendamento è uno di quelli presentati ieri ufficialmente in conferenza stampa e riguarda la mitigazione dei tassi di interesse. Il periodo che stiamo vivendo è molto complicato e, dal punto di vista dell’innalzamento dei tassi di interesse, soprattutto per quelle famiglie che hanno acceso nel tempo mutui a tasso variabile, si è creata una situazione difficile da affrontare. Tante volte parliamo di aiutare le famiglie e anche dalle organizzazioni sindacali è  arrivato un monito che dobbiamo ascoltare. Ci sono alcune fasce di lavoratori che, pur lavorando, non riescono ad arrivare a fine mese. E’ una povertà che non è assoluta, ma la riduzione dei tenori di vita ricshiano di mettere in difficoltà le famiglie e le persone stesse. Le voci che impattano di più sono l’aumento dei tassi dei mutui, il carrello della spesa e le tariffe di bollette e le assicurazioni. Sono le spese fisse che alcune famiglie hanno ed è il momento necessario  quella di poter dare risposte a queste situazioni perché non diventino emergenziali.
Noi qui facciamo una proposta e vogliamo porre un tema, se si ritene non sia adeguata, la si può cambiare, ma impegniamoci su questo tema in Finanziaria. Possiamo individuare le priorità per dare risposta al problema del carovita e andiamo in quella direzione senza perdere tempo. Ovvero, nell’emendamento si chiede in primis che il governo “negozi con gli istituti di credito sammarinesi un protocollo d’intesa per permettere, per i soggetti che hanno a proprio carico mutui a tasso variabile per l’acquisto o interventi su edifici ad uso residenziale o economico, di mantenere bloccata la rata complessiva vigente precedentemente all’avvio dell’aumento dei tassi posto in essere dalla Banca Centrale Europea, attraverso il rinvio del pagamento di parte della quota capitale, mantenendo la quota interessi e allungando contestualmente la durata del mutuo” . Quindi che “con decreto delegato vengano introdotte le disposizioni necessarie per rendere possibile l’attuazione del protocollo d’intesa “e che si istituisca uno specifico osservatorio in cui rendere pubblici, su base mensile, i tassi d’interesse medi applicati.
Il Sds Gatti replica: “E’ un intervento condivisibile ma già lo abbiamo introdotto nell’Articolo 1, con una delega al governo per intervenire in questo senso, diventerebbe una sorta di doppione. Ma i criteri indicati sono quelli seguiti, occorre stabilizzare la rata, riportarla al valore del 31 dicembre 2022, bisogna che rata infatti torni sostenibile. Per quanto riguarda che non vada a penalizzare poi le banche sotto il requisito di vigilanza, lo condividiamo, i criteri sono quelli che intendevamo seguire. Rappresento poi l’intendimento del governo per intervenire per le sole persone fisiche e con un tetto al reddito pro capite abbastanza alto. E’ infatti un intervento da fare in maniera più diffusa, ma chi ha redditi pro capite importanti può permettersi di pagare rata. E’ un meccanismo che intendiamo introdurre, allineato al vostro.
Rossano Fabbri, Npr: Il testo dell’emendamento di Rf solleva una questione importante, è un articolo ben scritto e centra uno dei problemi principali con cui si ritrovano a combattere le famiglie sammarinesi.  Anche su un mutuo della casa si ritrovano rate di 200-400 euro in più al mese che, unitamente agli altri aumenti di bollette e spesa, rendono difficile il sobbarcarsi delle spese ordinarie. Fa piacere che l’emendamento centra il punto e sentire dalle parole del Segretario che il governo intenda porvi rimedio.
Guerrino Zanotti, Libera: Da tempo i gruppi di opposizione sollevano il problema, oggi sentiamo che il governo è intervenuto, impegnandosi a fare un decreto delegato entro la fine dell’anno prossimo, ma il problema della rata del mutuo è adesso, non tra un anno. L’Emendamento di Rf va poi nel merito di qual è la logica che sta alla base della proposta, quella di concordare con gli istituti che hanno concesso il mutuo una sua ristrutturazione o una ulteriore dilazione dei pagamenti. Mentre nella delega del governo all’articolo 1 non ci sono elementi che ci fanno pensare che c’è già una idea su come intervenire. Fra le due opzioni, certo scelgo questo emendamento, magari inserendo una scadenza, che non c’è, più ravvicinata.
Emnuele Santi, Rete: L’emendamento di Rf interviene in maniera seria sui tassi di interesse dei mutui delle case per le famiglie che se li sono visti raddoppiare. Le rate sono aumentate di importi rilevanti e le famiglie sono andate in difficoltà. Do atto della delega del governo all’articolo 1 e anche dell’emendamento di Rf. Ma siccome questo problema è sul tavolo da tanti mesi, è ora di intervenire e intervenire significa fare un decreto- su cui spero si stia lavorando già- ed emetterlo prima possibile La formulazione tecnica non è facile, ma l’obiettivo deve essere che chi ha fatto un mutuo prima casa possa continuare a pagare una rata accessibile. E’ l’intervento, il più urgente, su cui saremo ben lieti tutti noi di Rete di supportare il Segretario quando emanerà questo decreto per dare ossigeno alle famiglie in difficoltà.
Fernando Bindi, Rf: Do atto che tutta l’Aula, incluso il Segretario, hanno convenuto che è un emendamento positivo e produttivo di effetti, da questo punto di vista l’emendamento del governo all’articolo 1 in sostanza recepisce il principio. Noi invece pensiamo che il nostro emendamento abbia caratteristiche che possono essere recepite tranquillamente. Primo perché gli istituti di credito sono garantiti, in secondo luogo, la proposta di un Osservatorio nel Dipartimento Finanze aiuta a capire la dinamica del fenomeno. Alla fine, se ci guardiamo bene, questo è un emendamento che stimola anche il mercato immobiliare, l’unico aspetto è che si allungano i tempi.
Michela Pelliccioni, Dml: Condividiamo pienamente questo emendamento perché c’è necessità diun supporto alla famiglie, sopratutto per la protezione della prima casa, visti i tempi e l’innalzamento dei tassi in una durata temporale di cui non conosciamo il termine. E’ una isura assolutamente necessaria. Detto questo, occorre confermare quanto detto dal Sds Gatti che è già stata inserita la delega all’articolo 1 su questa problematica. Il dubbio è questo: ci sono qui in questo emendamento aspetti che vincolano e potrebbero essere limitanti sulla portata di un decreto che deve tenere conto di casistiche diverse. Personalmente, la mia forza preferisce un rimando al decreto e alle parti tecniche, Abs, perché si possa trovare una soluzione più efficace e meno limitata. Maria Luisa Berti Npr: E’ emersa ampia condivisione della necessità di intervenire sul tema degli interessi a tasso variabile che stanno creando non pochi disagi economici a soggetti mutuatari. Maggioranza e governo sentono da tempo la necessità di porre rimedio a questi fenomeni e ai disagi delle famiglie. Mi sento di condividere rilievo fatto da Pelliccioni. Dobbiamo fare capire poi agli istituti bancari, che negli anni sono stati aiutati, che hanno anche loro un ruolo a sostegno del Paese. Penso sia il momento di lavorare tutti insieme per fare in modo che interventi diq uesto tipo siano attuati con certa celerità.
Sara Conti, Rf: Ci fa piacere vedere come il nostro emendamento, o comunque quella che è la sua ratio, sia largamente condivisa da parte dell’Aula, nonostante chiaramente il contenuto nelle sue parti più tecniche possa essere migliorabile. Dimostra che è un tema molto sentito. Non possiamo rimandare a lungo un intervento su questo tema, l’urgenza è alta e noi abbiamo dovere di dare una risposta quanto più ampia e precisa possibile. Chiediamo quindi al Segretario- che si è dimostrato favorevole al contenuto in sé del nostro emendamento, pur ribadendo che nell’articolo 1 era già inserito l’impegno ad intervenire con decreto delegato- che  ci sia l’impegno di emanare il decreto per intervenire sui tassi dei mutui entro il 31 gennaio 2024. Ci aspettiamo sia preso questo impegno e venga messo a verbale. La scadenza al 31 dicembre 2024 per noi non è accettabile.
Roberto Ciavatta, Rete: E’ un emendamento di assoluto buon senso con una stesura equilibrata. Credo il governo, come segnale, debba accoglierlo subito. Ed è una necessità che sia valutato anche per le piccole attività economiche, sopratutto ne nostri centri storici, destinati altrimenti a svuotarsi.

Manuel Ciavatta, Pdcs: Leggendo l’emendamento non si può che essere favorevoli nell’intento, ma sostanzialmente il contenuto è esattamente quanto maggioranza e governo hanno proposto già 10 giorni fa ai sindacati, per evitare lo sciopero generale, ovvero un intervento con il blocco della rata a come era all’inizio dell’aumento dei mutui e che tutto l’aumento in più generato successivamente sarebbe stato spalmato a fine mutuo, senza rincaro degli interessi. Chiaro che condividiamo il contenuto perché abbiamo proposto l’impegno del governo che ha messo la delega di attuare un decreto entro la fine di quest’anno.  Nonostante l’impegno della delega sia a fine 2024, l’impegno è per quest’anno, per cui riteniamo che l’emendamento di Rf  possa essere ritirato. Marica Montemaggi, Libera: E’ un tema ricorrente, crediamo sia il caso di modificare la data della delega o prendere un impegno preciso, perché è un’urgenza. Come agire e cosa fare è prerogativa del governo con un decreto ad hoc, ma qui ci sono indicazioni che tracciano dei paletti condivisibili.
Gian Matteo Zeppa, Rete: Non vedo lungimiranza politica in Aula. L’emendamento di Rf è di buon senso, è scaturito un dibattito anche con interventi di consiglieri di maggioranza che lo approvano. La scusa del governo è quella di aver già previsto la delega entro il 31-12-2024. Io chiedo a Rf di mantenere in votazione l’emendamento, ma soprattutto al Consiglio e ai consiglieri di maggioranza di riappropriarsi della facoltà di decidere: non date sempre carta bianca per il fatto che c’è una delega al governo. Non ci sono elementi ostativi a questo emendamento.
Maria Katia Savoretti, Rf: Questo emendamento è una proposta per affrontare bisogni e necessità di famiglie e cittadini. Ci fa piacere ci sia volontà del governo di occuparsi anche dell’aumento dei tassi, però ancora una volta la sua è una delega che non indica cosa veramente si intende fare e rimandare al 31 dicembre 2024 è un segnale che non si vuole veramente fare qualcosa. Invece che chiedere di ritirare il nostro emendamento, mi auguro qualcuno dalla maggioranza lo voti.
Elena Tonnini, Rete: Anche io intervengo per cercare di sostenere questo emendamento di Rf su un tema già ampiamente oggetto di dibattito generale al Pdl, perché il tema del carovita effettivamente ha necessità di soluzioni.
Eva Guidi, Libera: Noi qui dentro dovremo essere chiamati a dare risposte ai cittadini, invece succede che il governo si prende giusto ‘l’impegno di fare confronti’. Questa cosa qua mi pare un teatrino che tutte le volte ci tocca fare. Questo emendamento meriterebbe di essere approfondito e approvato, invece da parte vostra dite ‘abbiamo già approvato il nostro emendamento’, in cui però non si dice cosa fare. Questa è invece una soluzione concreta.  Finché continueremo con questo metodo, i cittadini ancora per un lungo periodo pagheranno alti interessi sui loro mutui. Mi sto stancando di questa commedia.
Giovanni Maria Zonzini, Rete: Noi sappiamo che non possiamo chiedere al governo di sterilizzare gli aumenti dei tassi di interesse, ma è opportuno e doveroso fare accordi per allungare i tempi dei mutui e sospendere gli aumenti, con le banche è opportuno e anche doveroso. Troviamo pretestuose le motivazioni della maggioranza per respingere un emendamento che troverà il sostegno del nostro gruppo.
Andrea Zafferani, Rf:  Il Governo non è stato conseguente all’impegno preso dopo l’Assestamento, invece ci ritroviamo con questo andazzo, a vederci respingere qualcosa che la maggioranza tutto sommato condivide.  Ma nonostante si sia sostanzialmente tutti d’accordo, bisogna aspettare la delega del governo, guai ad approvare qualcosa che arriva dall’opposizione.
Stefano Giulianelli, Pdcs: Come è stato evidenziato, il problema che riguarda l’aumento dei tassi di interesse e i possibili interventi di mitigazione hanno trovato risposta al comma 15 dell’Articolo 1 che prevede la delega al congresso di Stato di intervenire in maniera più specifica sul problema. Alcuni consiglieri di opposizione si chiedono perché questo emendamento ‘da incorniciare’ non debba essere recepito. Mi permetto di evidenziare che propone una soluzione tecnica per andare a mitigare tassi- ovvero di mantenere bloccata la rata a prima dell’aumento- in realtà le possibilità di intervento possono essere diverse. Abbiamo visto che nel periodo covid è stata prevista una moratoria delle rate, per esempio. Al comma 3 poi l’emendamento va a prevedere un altro organismo per il monitoraggio dei tassi di interesse: io trovo inutile in questa fase incrementare di i soggetti deputati al controllo nell’apparato pubblico, c’è già Banca centrale deputata a monitorare le dinamiche bancarie.
Sds Gatti: Siamo entrati nella fase ‘bandierina’, abbiamo detto che l’intervento lo condividiamo, che ci troviamo di fronte però a un intervento complesso che ha la necessità siano valutati una serie di elementi, non solo legati al discorso rata, ma anche l’allungamento della durata dell’ipoteca. Ci possono poi essere situazioni molto diverse. Il decreto lo stiamo elaborando perché intendimento è di promulgarlo entro la fine dell’anno per la sua entrata in vigore a gennaio 2024. La scadenza della delega al 31 dicembre 2024, l’abbiamo spiegata: visto che è un anno elettorale, bisogna anche prevedere che non tutti i decreti siano oggetti di ratifica E se decaduti, non possono essere ratificati. Io insisto: non può essere fatta una doppia delega nella stessa legge sullo stesso tema, è qualcosa di poco utile. Riteniamo il tema sia di interesse, tanto che ci siam confrontati con il sindacato prima che con l’opposizione, dovremo trattare tante diverse situazioni, l’obiettivo è raggiunto. Ci fa piacere che è condiviso da tutti.
Nicola Renzi, Rf: ça spiegazione tecnica della delega al 31-12-2024 la comprendiamo ma non abbiamo sentito dal Sds Gatti, messo a verbale, se emanerà il decreto entro 31 gennaio, questa è la nostra preoccupazione. Lo possiamo mettere a verbale?
Sds Gatti: A verbale c’è l’impengo del governo è fare entrare il decreto in vigore prima possibile, obiettivo è entro l’anno anche per dare tempo alle banche di organizzarsi

                            L’emendamento di Rf alla fine è respinto con 24 voti contrari, 19 a favore e 2 astenuti. La seduta termina con la presentazione dell’Articolo 5 “Attuazione Legge 11 maggio 2015 n.67 e successive modifiche” che riporta l’elenco degli interventi alle infrastrutture pubbliche inserite nel relativo Piano pluriennale. Il dibattito e l’esame dell’emendamento presentato da Libera all’articolo si aprirà nella seduta del pomeriggio.

 

 

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